7 marzo 1617 - 21 marzo 1617 Filippo Paruta
Dispaccio del 7 marzo 1617
N. (senza numero)
Serenissimo principe
questi sudditi turcheschi della villa detta Maini che confinano con questi di Budua, et che per causa di doi o tre particolari hanno usurpato quatro o vero cinque campi del confin di Vostra serenità. S’attrovano tutti in questione con questi già quatro anni, et mi fano spesse volte instanza che io debba suplicare la Serenità sostra acciò che ella si degni cometermi la conclusione della pace promesali da questi della città, la qual pace non può esser durabille senza l’acomodamento del confin, il qual seguirà a favor della Serenità vostra che così ho voluto intendere da queli pastrovichi elletti dalli ambasciatori delli maini, cioè quelli che per la vicinanza et per l’ettà sano benissimo che l’ luogo usurpato è della Serenità Vostra come già altre volte le ne ho dato conto, onde io mosso dalla instanza che mi viene fatta torno di novo a suplicare Vostra serenità che si degni a darmi quel ordine che li piaceva, a fine che da una parte et dal altra possa ritornar il comertio già da tanto tempo levato con molto patimento de uni et di altri. Gratie.
Di Budua, lì 7 marzo 1617.
Filippo Paruta podestà.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 16.
Trascrizione di Marco Rampin.