7 marzo 1617 - 21 marzo 1617 Filippo Paruta
Dispaccio del 17 marzo 1617
N. (senza numero)
Serenissimo principe
è capitato qui alli confini il signor Memet bassà, mandato dal suo Signore a riveder li confini et a far descrittioni di gente, si per le città come per le ville, et per udire cadauno che si vorrà dolere, il che anco si ha divolgato per questi contorni, il quale ho onorato di presente, conforme alli ordini di Vostra serenità, et datogli passaggio di fregate fino alle ultime parti di Pastrovicchio, di che ho voluto dar riverente conto alla Serenità vostra.
Questa mattina è ritornato di Puglia uno di questi vascelli, sopra il quale erano dui pugliesi, et perché l’illustrissimo provveditore di Cattaro mandò di qua il signor governatore di quella militia, et mi fece avisato ch’io dovesse far andar il detto vascello a Cattaro al quale nel venir in porto li son andato contra et postovi delli soldati sopra con il mio cavaliere, l’ho mandato di subito a quel Signore che mi ha scritto concernersi in servitio della Serenità vostra per certo sospetto che ha d’uno che porti lettere in Albania, et però non ho mancato di presta diligenza, et essecutione, come sono, et sarò sempre pronto con ogni mi spirito in ben servirla. Questi sudditi turcheschi della villa di Maini che confinano a questo territorio si sollecitano ad’effettuare la pace con questi della città, i quali gli l’hanno promessa come per mie lettere altre volte significai a Vostra serenità, alla quale (trattandosi di un poco di confin usurpato da dui o tre particolari) non voglio dare conclusione se dalla Serenità vostra prima non mi viene comandato, et perciò da cadauna delle parti viene desiderata la risposta, per poter ritrovar il comercio già molto tempo levato. Gratie.
Di Budua, lì 17 marzo 1617.
Filippo Paruta podestà.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 16.
Trascrizione di Marco Rampin.