6 giugno| 1604 Girolamo Duodo
Dispaccio del 16 ottobre| 1605|
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
Considerando il bisogno che hanno le mure di questa terra di restauratione, essendo alcuni turrioni già incominciati et non finiti et in molti luochi anco la muraglia ruinata, mi parve esser debito mio darne riverentissimo conto alla Serenità vostra, la qual gratiosamente si compiacque concieder che fossero inviati nelle mano dell’illustrissimo signor Capitano di Raspo ducati 500 per finir tal opera; né essendo sin qui stati mandati et vedendo approssimarsi l’inverno et il fine del reggimento del detto illustrissimo di Raspo, supplico per ciò riverentemente la Serenità vostra vogli commetter di novo che quanto prima essi danari siano indrizzati a Sua signoria illustrissima, si perché l’oppera sudetta sii retirata in perfettione, come anco che sia veduto il bisogno et dato quell’ordene che ricerca la materia del già detto illustrissimo di Raspo. Fin qui ho fatto preparar calcine, sabioni et pietre et si è trovata anco la maestranza, né mi resta altro ch’el danaro. Non mancarò io poi con ogni spirito et potere solecitar che con diligenza et prestezza sia dato fine a detta fabrica et di quanto giornalmente si andarà opperando ne darò particolar conto allaSerenità vostra per essecution delle sue di 18 luglio prossimo passato et conforme all’obligo mio. Gratie etc.
Di Albona li 16 ottobre 1605
Di Vostra serenità devotissimo servitore
Gieronimo Duodo Podestà
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 2
Trascrizione di Damiano Pellizzaro