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7 marzo 1617 - 21 marzo 1617 Filippo Paruta

Dispaccio del 16 maggio 1617

N. (senza numero)

Serenissimo principe
ho ricevute sotto lì 13 del corrente le lettere scrittemi da Vostra serenità sotto lì 10 aprile passato, insieme con la parte presa nell’eccellentissimo senato de i dretti che s’hanno da cavare da pagamenti di militie a piedi et da cavallo per ministri, et li tre per migliaro spettanti alla cancellaria ducale, onde vengho riverentemente a dirle che la militia che si trova a questa custodia insieme con la stratia vengono pagate dall’illustrissimo proveditore di Cattaro et non da me, il che m’ha parso di significar alla Serenità vostra, accioché ella possi vedere che ciò non sarà per mancamento mio, ma dal non mandarsi le paghe si qua. Non restarò anco di dire a Vostra serenità che hoggi è passata per di qua una barca con molti huomini dentro che remurchiavano sott’acqua una barca, onde ho mandato a posta a vedere che cosa era quello che remurchiavano, et s’ha trovato essere una peota di galea grossa, per il che da questi le fu detto che questa era barca di Vostra serenità et che però dovessero questi che la remurchiavano (che erano pastrovicchi) condurla in questo porto, i quali non volsero obedire et dissero che volevano condurla a Pastrovicchio e darla in nota in quella cancellaria, et che poi l’haverebbono condotta qua. Ho dato di ciò conto all’illustrissimo proveditor di Cattaro, al quale essi pastrovicchi sono sottoposti, acciochè la rihabbia, la quale anco se mi sarà condotta, procurerò d’inviarla all’eccellentissimo generale. Gratie.

Di Budua, lì 16 maggio 1617.
Filippo Paruta podestà.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 16.
Trascrizione di Marco Rampin.