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15 giugno| 1605 Pietro Donado

Dispaccio del 31 agosto| 1605|

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
È così penurioso l’anno presente in tutta questa Polesana per il pessimo raccolto scorso causato e dalle secure e dalla tempesta che li poveri contadini corrono manifesto pericolo di perir di necessità et tanto più che i mercanti loro creditori, ingordi al proprio interesse, gli levaranno anco oltre al puoco di robba che vi è restata, gli stessi manzi et animali per pagamento di quanto li vanno debitori se però dalla benignità e gratia della Sublimità vostra non vengono suffragati con accomodamenti di quella quantità di formenti che alla sua prudenza parerà convenirsi. Ho fatto la descrittione in questa città, né ho trovato altro staia 290 di formento et staia 720 d’orzo, summa minima e tanto che mi spavento narrarla. M’ha parso bene per il carcico che tengo farne motto alla Serenità vostra, affine che ella certificata di una tanta necessità, gelosa della conservatione de suoi fidelissimi sudditi, deliberi quanto le parerà più opportuno. Gratie etc.
Di Pola l’ultimo d’agosto 1605

Pietro Donado Conte


AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 2
Trascrizione di Damiano Pellizzaro