• it
  • it
  • en
  • hr
  • el
  • de

6 maggio| 1610 Lorenzo Avanzago

Dispaccio del 26 maggio| 1610|

N. (senza numero)

Serenissimo prencipe,
questa notte passata, circa le sei hore, è caduto un pezzo di muraglia di questa sua fortezza per lunghezza di passa dieci in circa, essendone anco dell’altra che minacia rovina, la qual è vecchissima, per esser stata construtta nel principio della fondatione di questo castello; di che mi è parso bene di darne subito riverentemente conto alla Serenità vostra, acciò che ella deliberi quel tanto che le parerà in questo proposito, atteso che questa comunità non ha pur un minimo quattrino da poter riparare a questa ruina: onde se dalla benignità di Vostra sereità non venirà aiutata, non trovo strada da prendere [?] di poter rittar la detta muraglia, et questo negotio havendo bisogno di presterità [?], mi basterà di haverlo solamente accenato alla Serenità vostra per schivar [?] qualche sinistro incontro, che potesse alla giornata avenire, sì per cagion di Uscocchi, come per altro accidente. Non mancherò fra tanto di far guardar il detto luogo ruvinoso, come anco con ogni diligentia farò serar di subito al meglio che si potrà con legnami dove sarà bisogno, accioché non suceda alcun maggior male, con che alla buona gratia della Sublimità vostra humilmente mi raccomando.
Di Albona, li 26 maggio 1610,
della Serenità vostra, humilissimo et divotissimo servitore,

Lorenzo Avanzago, Podestà.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 6
Trascrizione di Francesco Danieli.