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6 maggio| 1610 Lorenzo Avanzago

Dispaccio del 7| agosto| 1611|

N. (senza numero)

Serenissimo principe,
dall’ambasciator di questa comunità, il quale si atrova a piedi della Serenità vostra per la causa che vestisse con li preti di questo luogo, son avisato che essi preti hanno presentato una certa tal qual sententia, nella quale senza alcun rispetto dell’interesse di Vostra sublimità si fanno arditi atribuire al Re dei Romani la chiesa di San Pietro et San Saba, giurisditione indubitata della Serenità vostra, sì come per altre mie, insieme con il dissegno del luogo, gliene diedi riverente conto; et perché queste chiese sono alli confini di Arciducali, mi vado imaginando che facilmente la potriano haver havuta per mano loro, et con qualche lor fine; di così importante negotio mi ha parso bene darne conto alla Sublimità vostra, con ogni termine di riverenza, avvisandola che così ricercato dalli agenti di questa comunità, gli ho fatta anco una fede che esse chiese sono giurisdition di Vostra serenità, per esser così verissimo. Gratie etc.
Di Albona, li 7 agosto 1611.
Di Vostra serenità, humilissimo et divotissimo servitore,

Lorenzo Avanzago, Podestà.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 6
Trascrizione di Francesco Danieli.