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30 giugno 1617 - 16 marzo 1618 Francesco Pisani

Dispaccio del 27 luglio 1617

N. (senza numero)

Serenissimo prencipe
Rappresentai alla Serenità vostra sotto li 24 instante con quella riverenza et sincerità che si conviene alla mia devotione l’inobedienza di questo clarissimo signor Nicolò Dolfin novo camerlengo et castellano con recusare di accettare li manoscritti del clarissimo signor Zuanne Boldù suo precessore del dannaro tratto da questa camara fiscale per ordine dell’eccellentissimo signor general Belegno, in soventione di militie, per fine ch’ella commandasse quello che nelle presenti occorrenze stimava fusse di maggior suo servitio, ma perché questo signore ha conosciuto doppo che il suo pensiero era un’opponersi alla volontà publica, se n’ha retirato et ha accettato essi manuscritti, li quali al ritorno di Sua eccellenza in queste acque, o con altra commodità di denaro, dovranno esser sodisfatti, et reintegrate le casse di cadauna ragione di questa camara. Ne faccio perciò col solito della mia riverenza consapevole la Serenità vostra, acciò non venga ad’altra deliberatione et resti assecurata con altro zelo che del publico servitio, non m’eccitarà a provisione, né ad apportar alcuna molestia a cotesto eccellentissimo senato. Dalle voci sparse dell’armata spagnola, et per gl’avisi anco, che la Serenità vostra si compiacque di darmi col capitolo del ressidente in Napoli, son stato necessitato per sicurtà delle cose sue sodisfar a molti bisogni con quel minor interesse publico che è stato possibile, havendo ritrovato qui dannaro ad imprestido per reparar alle cose più necessarie, sinoché le degnarà commetter che ne sia somministrato per l’occorrenze che non si possono procrastinare. L’aviso dell’armata nemica, che fosse passata in Golfo, è riuscito vano, dicendosi hora che habbi preso il camino verso Brendici, et quella della Serenità vostra si ritrova a Sebenico. Aggiungendole che la nova sparsa in quest’acque della presa del Ferletich con l’interfettione delle sue genti seguita (come vien rifferito) in Istria, da una galera di quella guardia, et da dieci barche chiozzote riesce di indicibil consolatione a tutti questi sudditi della Sublimità vostra. Gratie.

Veggia, lì 27 luglio 1617.
Francesco Pisani proveditor.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 16.
Trascrizione di Marco Rampin.