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1 marzo| 1610 Giovan Battista Marin

Dispaccio del 3| gennaio| 1610|

N. (senza numero)

Serenissimo principe,
dalli Illustrissimi signori […] savii, con le aggionte dell’Eccellentissimo senato sopra le diferentie delegatele da quello tra questa magnifica comunità et il populo di Pirano, mi fu commesso che io dovessi con destro et cauto modo far retenire alcuni di questi sudditi per alcun loro mentefatti; et non potendoli havere nelle mani, che io facessi pubblicare un proclama con essi in le lettere sue inserto, sicome ho essequito prontamente et perché ho solamente un […] et dal Clarissimo signor podestà et capitano di Capodistria non mi sono stati inviati, se non tre altri officiali commessi a buon numero di questi sudditi, che dovessero accompagnare essi officiali così per servitio publico, come anco acciò né li succedesse male alcuno, conoscendo benissimo i costumi del paese, il che fu essequito con sodisfattione della giustitia et senza errore alcuno. Per le quai così pare che doppo alcuni di questi di consiglio habbino et in publico et in privato infamato questi soldati, con darli zaffi et insidiando uno delli presidenti del popolo, escogetando [essagerando?] s.a [?] ciò grandemente. Heri alla fine seguì grandissimo moto di populo con questi tali, che se la maestà di Dio non mi dava tanto spirito et forza, che io li facessi desistere da cotal furia, come feci, prometto alla Serenità vostra che ne poteva seguire gran strage et ruina in questa sua terra. Ho voluto di ciò darne conto fidelissimo alla Sublimità vostra, a fine che ella, con la somma sua prudentia, degni commetter quanto prima l’espediente di questo negotio, et insieme con la paterna sua benignità procuri il meglio a l’una et l’altra di queste fattioni, alle quali Nostro signore conceda la sua santa pace per beneficio loro.
Gratie etc.
Di Pirano, alli primo marzo 1610.

Giovan Battista Marin, Podestà.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 6
Trascrizione di Francesco Danieli.