12 marzo 1617 Ambroso Corner
Dispaccio del 16 febbraio 1617
N. (senza numero)
Serenissimo prencipe
con altre mie di 7 instante diedi riverente conto alla Serenità vostra di haver mandato il giorno precedente a Scardona duoi ambasciatori a presentare l’ordinario presente al signor Mustai Begh novo sanzacco di Lyca, ch’era venuto in quel luoco per tale effetto che detti ambasciatori furono ricevuti con gratissima ciera, et accarezzati straordinariamente et che nel ragionamento seguito tra essi in quell’occasione l’hanno trovato benissimo affetto verso l’interesse della Serenità vostra, et conosciutolo di ottima dispositione verso tutta questa città, et come ne ho dalle sudette lettere, et dalla copia di relatione delli ambasciatori, che con le medesime le inviai haverà inteso. Et hora mi occorre aggiungere alla Serenità vostra che il sudetto signor sanzacco per maggior dimostrattione del suo buon animo ha voluto con segni più espressi far conoscere la particolar inclinatione ch’egli tiene verso il publico, et verso me rappresentante di Vostra serenità, havendo mandato a donarmi un bellissimo cavallo accompagnato con cortesissime lettere, copia delle quali sarà con queste et con un altro cavallo assai bello ha mandato alli sudetti ambasciatori, cortesia et liberalità in vero estraordinaria, et mai più usata verso alcun altro mio precessore in alcun tempo ne medesimi altri ambasciatori. Onde non parendo a me di recusar così segnalato favore, ho accettato il cavallo et ho mandato anch’io a donar a lui del mio particolare una vesta di lama d’oro, un’altra di Damasco cremese di tutto parangori, dodeci pani di zuccaro, et dodeci candelotti di cera, che credo il tutto si sarà grato, et possa riuscir di sodisfattione della Serenità vostra, poiché ho fatto ciò con solo fine di rendernelo maggiormente benevole, et per confirmarlo in quest’ottima sua volontà, havendoli anco scritto una lettera di ringratiamento come la Serenità vostra intenderà dall’aggionta copia, et di più ho ben trattati et tenuti in questo palazzo quelli che sono venuti a presentarmi il cavallo et anco regalati in modo che sono partiti sodisfattissimi. Oltre quanto poi il sudetto signor sanzacco mi fece intendere col mezo delli Ambasciatori di haver desiderio di abboccarsi con me, come la Serenità vostra haverà inteso dalla loro relatione, da novo con quest’occasione a bocca mi ha fatto replicare questo suo desiderio con aggiongere che sarà di servitio publico, non essendo però venuti ad altro particulare, et io a bocca ho risposto che per adesso non mi ritrovo in stato, et per rispetto della staggione et per altre cause per che non intendo di abboccarmi senza espresso ordine di Vostra serenità. Questo tanto mi è parso di aggiungerle riuscite, acciò visti maggiormente si cura del buon affetto del detto signor sanzacco, stimando così convenirsi al mio debito, come farò d’ogni altra cosa che mi parerà degna delle orecchie di Vostra Serenità et del suo servitio. Gratie.
Di Sebenico, lì 16 febraro 1617.
Ambroso Corner conte e capitano.
Allegati: lettera al Sangiacco di Licca (n°1).
Allegato n°1
All’illustrissimo signor sanzacco di Licca
Per mano di Zaffer voivoda ricevemo hoggi le cortesissime lettere di Vostra serenità piene d’affetto et amorevolezza, et insieme l’honorato cavallo che ci ha voluto mandare per segno del suo molto amore et buona dispositione verso il publico et la nostra persona, havendolo noi accettato per confirmatione del suo buon animo, se bene è stato superfluo, poiché a bastanza siamo stati certificati dell’amore di Vostra serenità dalli nostri ambasciatori. Ne lo ringratiamo però con tutto il cuore, et le restiamo particolar obligo, et con ardentissimo desiderio di poterla servir inconformità del suo merito, pregandola insieme a compiacersi di ricevere, et godere anch’essa per piccolo ma affettuoso segno della nostra buona corrispondenza, et del molto che desideriamo, una vesta di lama d’oro, un’altra di Damasco cremese di tutto parangon, 12 panni di zuccaro, et 12 candelotti di cera, e habbiamo consegnati al sudetto Zaffer per tale affetto, spiacendone non haver potuto trovare così improvvisamente qualche altra cosa di suo maggior piacere, et però accetterà il nostro buon animo, se in queste parti occore alcuna cosa a Vostra Serenità se le offerimo prontissimi a compiacerla. Iddio l’allegri.
Di Sebenico, lì 16 febbraro 1617
Ambroso Corner conte e capitano.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 16.
Trascrizione di Marco Rampin.