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12 marzo 1617 Ambroso Corner

Dispaccio del 23 maggio 1617

N. (senza numero)

Serenissimo prencipe
col solito della mia riverenza, accuso alla Serenità vostra la ricevuta della cassetta con le robbe infrascritte per l’ordinario presente per il signor sangiacco di Clissa, mandatemi per ordine di Lei dalli illustrissimi signori proveditori alle rason vecchie, le quali robbe sono da me state restituite al mercante di questa città, che mi prestò quelle che mandai a presentare al sudetto signor sangiacco di Clissa, come ne diedi riverente conto alla Serenità vostra con mie lettere di 15 marzo passato, tanto che non mi ritrovo havere per hora altro presente. Et perché è venuto alla residenza del Sangiaccato di Lyca il signor Mustafà Begh, ch’è stato eletto novamente a tale carica in luoco di Mustafà Pavich, come la Serenità vostra degnandosi intenderà dall’aggionta copia di sua lettera scrittami già due giorni, né può stare molto, per mio credere, a farmi instantia per l’ordinario presente, però ho voluto darne riverente aviso a Vostra serenità, affinché parendole possa commettere, di che humilmente ne la supplico che mi sia mandato quanto prima un altro ordinario presente, acciò possa venendo l’occasione darsi sodisfattione et renderlo ben affetto, com’è mente di Vostra Serenità. Gratie.

Di Sebenico, a 23 maggio 1617.
Nota delle robbe ricevute come sopra:
Panno pavonazzo [?] 4 per una vesta.
Damasco colorado [?] 24 per doi veste.
Raso colorado [?] 12 per una vesta.
Candelotti numero 20.
Zuccari fini pani 20.

Ambroso Corner conte e capitano.

Allegati: Lettera del sangiacco di Licca (n°1).

Allegato n°1

In lettere de Sebenico de 23 maggio 1617.
Ricevuta lì 20 maggio 1617.
Da noi Mustai Begh sanzacco di Licca, Corbava, di Crovatia et del contado. All’in tutto molto altamente honorato, elletto, et d’ogni nobil honor et laude degno signor conte et capitano di Sibenico, molto cara et amorevole salutatione come a confidente amico. In oltre acciò sappia Vostra signoria come essendo mandati dal Gran signore siamo venuti con la buona ventura a questo sanzaccato per esser vicino con Vostra signoria, et habbiamo ricevuto una lettera per le mani delli sudditi suoi delli rettori di Zara, et li habbiamo anco dato risposta. Preghiamo Vostra signoria che ghe la facci capitare, et se a Vostra Signoria facesse alcuna cosa di bisogno la potrà scriver liberamente, perché questi confini ci sono stati raccomandati dall’eccelsa Porta et dal signor bailo. Però noi desideriamo che si viva a questi confini in buona pace. Non altro il signor Iddio allegri Vostra signoria.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 16.
Trascrizione di Marco Rampin.