• it
  • it
  • en
  • hr
  • el
  • de

3 marzo 1617 - 22 luglio 1617 Marin Garzoni

Dispaccio del 23 marzo 1617

N. (senza numero)  

Serenissimo prencipe
doppo haver io espedite le mie di questo stesso giorno, per Vostra serenità, notificandole riverentemente la inobedienza di questo regalissimo arcivescovo, et le pretensioni sue in tante novità che ogni giorno si veggono nascer di esso suo ordine, devo per debito della mia devotione aggiunger all’Eccellenze vostre che capitato questa matina in chiesa alla solenità della messa, ha egli fatto venir il sudiacono a portarmi l’evangelio, innovando così anco in questo il fatto la domenica delle Palme prossima, et tutte le altre solennità per lo passato, onde non parendomi bene, io passar più avanti, licentiato il prete, ho mandato il mio servitore a prender dall’altare il messale, et sostenuta così la publica giurisditione, atto che doveranno restar servite di gradire per espressivo et della mia ottima volontà verso il loro interesse, et della mia riverenza dovuta a Dio. Supplicando Vostra serenità in tanto di trovar modo col mezzo della sua autorità, di troncar hormai questi scandalosi termini, che mi sono così noiosi, che niente più professando io nel servitio di lei in particolare, altratanta quiete quanta fedeltà d’animo. Pare, che detto monsignor regalissimo speri, in somma alle sue vaste chimere gran fondamento dalla corte di Roma, ne sa egli aciecato, per aventura, non so da che, essendo secrettamente congionto in sangue con monsignor de Dominis suo precessore, dal quale ha havuto la rinuntia di questa mitra, servendosi anco perciò tuttavia de suoi setessi ministri, et di già quello dichiarato eretico. Può conseguentemente esser lui deposto dalla dignità archiepiscopale, col voler massime dell’Eccellenze vostre giustissime, et religiosissime, che sapranno nondimeno correggerlo, con nuovi risoluti ordini proprii della singolar loro prudenza, almeno per l’essempio d’altri. Gratie.

Di Spalato, lì 23 marzo 1617.
Marin Garzoni conte e capitano.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 16.
Trascrizione di Marco Rampin.