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26 settembre 1795 Andrea Querini

Dispaccio del 7 luglio 1796

N. 34

Serenissimo Principe,
dopo raccolte nel dipartimento della Morlacca quattrocento trenta quattro craine, con successive spedizioni dalla mia sollecitudine inoltrate agli ordini dell’Eccellentissimo Savio alla Scrittura. L’attivo colonnello Zulati, in ossequioso tributo di suddita riconoscenza alle generose Ducali dell’Eccellentissimo Senato, che lo onorano, si è staccato jeri da queste rive alla testa di altri novanta terrieri di quel riparto.
Sopraggiunto nel giorno medesimo da Cattaro colle quattro compagnie oltramarine l’esperto, e benemerito Brigadier Cleva imbarcato sul pubblico sciambecco assentito insieme alla compagnia capitan Sebastian Alberti da apposito grazioso Decreto di Vostra Serenità al Servizio dell’Illustrissimo Provveditore Estraordinario, dopo liquidato con mano spedita i rapporti relativi all’amministrazione de’ Nolli della compagnia medesima, io ne affretto il distacco, onde accelerando costì il suo ricapito, sia in grado, come Egli pure con onorata impazienza anela, di autenticar con riscontri di fede non illanguidita dall’età, quello spirito di utile militar fermezza, che lo distinse durante la carriera dell’armi in occasione di pubblico e vivo servizio.
Mi occupa tuttavia il progetto di esaurir per completo officio gli eguali rapporti, che concernono le compagnie di Visinoni, Mugerovich, e Xifcovich, e quanto prima saressino incamminate al pronunciato loro destino.
Mi saria ben soddisfacente tracciar da me stesso alla grandezza dell’Eccellentissimo Senato i dovuti contrassegni di prestata ubbidienza ai Sovrani Comandi anche intorno alle craine della superiore Provincia.
Il verace trasporto di zelante cittadino mi sollecitò a questa lusinghiera idea; ed il preciso tenore delle mie commissioni, che umilio in esemplare, mi tenne tranquillo sulla sicurezza di un esito corrispondente.
Sia che l’ardente brama, che investe l’Illustrissimo Provveditore Estraordinario nelle difficili circostanze de tempi presenti, di coadjuvar da se al più presto alle pubbliche premure della Patria, lo abbia persuaso a declinar dai riguardi disciplinali; sia che lo spirito di quei sudditi, devoti per fedeltà al pubblico nome, ma recalcitranti di adattarsi all’istituto della militar subordinazione, e mal sofferenti d’essere incorporati nella truppa regolata, li abbia sedotti a deviar da queste Rive; io sono rimasto collo sconforto di veder dal loro arbitrio sorpassati i riguardi di dipendenza a questa divota carica.
Non lascio già di riflettere sull’essenzialità delle critiche circostanze, che angustiarono i Sovrani Consigli; e ben conscio che la loro comparsa costì ha esaurito il principal oggetto della loro missione; ma la bontà di Vostre Eccellenze troverà giustificata la mia condotta, e la mia sensibilità, se il fatto della Superiore Provincia non corrisponde all’esattezza autenticata nella quasi giornaliera spedizion delle craine dall’inferiore.
Alle già fatte susseguita in oggi quella dei sudditi di Vergoraz: Sono già in pronto anche quelle raccolte nel separato dipartimento confinario di Knin ammassate dall’abile e diligente tenente colonnello Sinobad.
Sempre vigile quel graduato nell’esercizio di sue delicate ispezioni mi partecipa l’arresto fatto in Licca di due individui francesi, i quali sotto mentite spoglie vagando per quelle località cesaree furono colti nell’atto che prendevano in disegno il piano di quella contrada.
Uno di essi si trova a Gospich; l’altro in Ottovaz, gelosamente custoditi.
Anche in questa piazza procedenti di Ragusa capitò per l’altro un individuo di quella nazione, raffigurando oggetti commerciali, che esigevano il suo passaggio costì.
L’afferrata impazienza di riconoscere quest’arsenale, e quest’armamento mi chiamò agli usi di necessaria precauzione in ostentata, e quindi deluso nè suoi disegni partì da questa piazza.
Nè susseguitò il ricapito di altro suo connazionale; ma le prese disposizioni fanno cader a vuoto gli obbliqui tentativi di queste equivoche figure. Grazie.
Zara 7 luglio 1796.
Post Scriptum. Il degno brigadier Cleva ha instato presso questa divota carica, che possa seguirlo costì in figura di ajutante l’alfiere Giovani Battista Botti d’italiani del Reggimento XI. Quest’abile subalterno da tre anni utilmente lo avvicina: ed io mi credei lecito non rifiutar la domanda, che spero secondata dal grazioso assenso di Vostra Serenità.
Andrea Querini Provveditore Generale in Dalmazia e Albania.
In allegato la Commissione consegnata da Andrea Querini al Provveditore Straordinario a Cattaro il 6 Giugno 1796.

Nota: Arrivato il 19 luglio.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Provveditori da Terra e da Mar e altre cariche, b. 467 (ex 662).
Trascrizione di Guglielmo Zanelli.