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7 marzo 1616 - 23 luglio 1617 Alvise Zane

Dispaccio del 23 luglio 1617

N. (senza numero)

Serenissimo principe
Hieri sera circa un’hora di notte, inteso che l’illustrissimo signor capitano haveva fatto dar all’armi per sospetto che l’armata spagnuola fosse poco discosta da questa città, com’egli mi disse, essendolo io andato a trovar sopra le mura. Subito fecci dar moto a questi habitanti perché stassero vigilanti, et lesti con le loro armi, quali immediate comparvero all’ordine nel mio palazzo in grosso numero de nobili, cittadini, et artisti, offerendosi prontissimi al publico servitio. Effetto della loro divotione verso la Serenità vostra, che mi consolò in estremo, poiché è stato buon argomento di quello che Vostre eccellenze illustrissime possono promettersi delle vite loro ad’ogni accidente, che Dio ci guardi. Di là a gran pezzo fattomi saper del signor capitano che la sospitione era cessata, furno da me licentiati, comendando molto la loro prontezza et il desiderio mostrato di servir Vostra serenità, a nome della quale li ringratiai di quella maniera che giudicai propria a tale uffitio, et per conservarli in così buona dispositione e per tenirli inanimati. Per il che ho stimato inspediente di elegger i capi dei sestieri acciò ad ogni ceno, che possano tanto più facilmente unirsi. Et in questo ha corrisposo il consento del signor capitano, il quale con la solita sua vigilanza et prudentia attende con tutto lo spirito alla preservatione di questa importantissima fortezza. Do perciò riverente conto delle cose sopraccenate a Vostre eccellenze illustrissime, parendomi cosa conveniente che le sappino per ogni buon rispetto. Gratie.

Di Zara, lì 23 luglio 1617.

Alvise Zane conte.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 16.
Trascrizione di Marco Rampin.