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8 aprile 1617 - 2 giugno 1618 Marco Giustinian

Dispaccio del 23 luglio 1617

N. (senza numero)

Serenissimo prencipe
Al serrar delle porte di questa città è venuto a rifferirmi il giudice della villa di Cale distante da questa città tre miglia che l’armata spagnuola è stata serrata, né sa dar alcun altro minimo particolare, se non che dice esser questo tanto stato rifferito dal caicchio dell’illustrissimo signor capitano in Colfo, et fatto passar la voce di villa in villa sino in questa città. Et nel medesimo tempo dell’aviso predetto si sono veduti sopra le eminentie delli scogli di questa giurisditione appunto verso Pasman diversi fuochi, che sono segni li quali secondo li ordini dati alli contadini, dinotano che vi siano vasselli armati. Ho subito guarnita la muraglia senza alcun motto di fanteria italiana et di genti di due barche armate che tanto appunto ho potuto introdur in questa città, preparata buona banda di questa cittadinanza, et ridotte sotto’l commando del signor proveditor della cavallaria le sue genti a piedi, alla piazza d’arme che ho assignata per queste occasioni, inescata l’artellaria et fatto tutto quel più che si può nella strettezza presente di questo presidio, della qualità del qual diedi conto all’eccellentissimo signor general da mar, come feci alla Serenità vostra, et lo replico riverentemente con queste. Procurarò d’intender alcuna cosa di più sicuro intorno alla detta armata spagnuola, et se sia serrata come vien detto, circa di che non so quello che pensare, intanto ho voluto dar riverente notitia alla Serenità vostra di questo aviso, qual egli si sia per ogni buon rispetto. Et aggiungerle che qui d’intende in lettere di mercanti scritte d’Ortona terra nell’Abruzzo esser stati ammazzati in quel luoco alquanti uscochi di quelli che trucidorno il mese passato disdotto di questi sudditi nella villa di Sale di questa giurisditione, et la causa di ciò esser stata perché habbiano svalisata una barca che andava in Fortor, essendo anco diffidati, né potendo in quelle parti smontar in terra ma trattati come inimici, che è quanto mi occorre significar riverentemente all’Eccellenze vostre illustrissime nelle presenti. Gratie.

Di Zara, lì 23 luglio 1617 a hore quattro.

Marco Giustinian capitano.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 16.
Trascrizione di Marco Rampin.