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25 aprile 1618 - 127 giugno 1618 Alvise Vallaresso, Marco Giustinian

Dispaccio del 25 aprile 1618

N. (senza numero)

Serenissimo prencipe
A 24 del corrente giorno che seguì all’imbarco dell’illustrissimo signor Trivisano già provveditore, gionsero l’illustrissimo governator Calbo et due galere di Candia con vascelli a rimurchio carichi di circa 800 fanti crovati et albanesi con il colonnello Ghigni, essendo le altre tre galere restate a comandi dell’eccellentissimo signor [?] Tiepolo per l’imbarco del rimanente di quella militia. Subito arrivate in porto queste militie, noi per divvertire mille inconvenienti facili a seguire facessimo uscir nostro ordine a loro capi, che non dovessero lasciar sbarcare se non pochi per volta, et alle porte che non si lasciassero entrare sino un detterminato numero sotto qualche offitiale. Et poiché nella città non mancavano di abbondanza et pane et vino, fuori delle porte ancora fu data comodità di provedersi et dell’uno et dell’altro a sufficienza. Si sariano queste galere con le militie di subito incaminate all’armata, ma fu necessaria et giovevole la dilatione fraposta di due giorni poiché spronati gl’illustrissimi governatori qui rimasti dal naturale et nobilissimo loro desiderio di servire Vostra serenità, hanno voluto abbracciare quest’occasione di terrarsi inanti et transferirsi [?] confronto della volontà dell’eccellentissimo signor [?] Veniero con le loro galere a quelle genti che dell’ultima compartita della Dalmatia sono state da Sua eccellenza dessignate per loro servitio, onde questa picciola tardanza resterà compensata da medesimo maggior benefitio. In luogo delli vascelli licentiati, questi signori, che nelle loro galere ricevono militie, sarano tolti a rimurchio dalle tre galere, poiché sforniti di remi et di giente maggiormente per la contributione fatta al signor Calbo, non restano in stato di potersi avanzar da loro medesimi sarano dati gl’ordini necessari per la compartita, et per il passaggio delle militie da vascello a vascello, come anco per non incontrare in quei disordini schiffati appenna questa volta, et che sariano maggiormente et per il numero et per la qualità del restante di quella militia che deve passare, habbiamo rissoluto così per servitio delle nostre cariche, come per benefitio dell’armata medesima di far saper con nostre lettere al capo di quella navigatione che senza entrar in questo porto habbia a ricercare, o mandar a levare gli rinfrescamenti de quali tenesse bisogno, che lo faremo restar abbondantemente proveduto. S’ha comintiato ad eseguir l’ordine di Vostra Serenità circa li revellieri per sicurtà di queste porte, et di già quello della porta delle beccarie, che porta più pericolo dell’altre c’assai ben incaminato et di breve sarà condotto a sodisfattione. Gratie et cetera.

Zara, lì 25 aprile 1618.

Alvise Vallaresso conte, Marco Giustinian capitano.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Dalmazia, b. 16.
Trascrizione di Marco Rampin.