21 settembre 1644 - 20 febbraio 1646 Alvise Sagredo
Dispaccio del 12 luglio 1645
N. 77
Serenissimo Principe,
le saline, che per ordine del dottor Calò da Trieste venivano nel verno passato construtte a Zaule, dentro nella valle di Mugia, et estese sopra il mare di Vostra Serenità, come già ne le partecipai il progresso con riverenti mie di numero 7, 19, 24 et 45, sono riddotte al presente a perfettione, come mi viene affermato et ho anco voluto vedere con li proprii occhi, così che non meno di moza 80 de’ sali all’anno vi si fabricheranno in quelle. A questo riverente aviso m’incombe l’obligo della carrica per le rissolutioni che potessero profitare il serviggio della Serenità Vostra, alla quale devo in oltre a tal proposito aggiongerle che, havendo penetrato vadi Lei creditrice in questa città per decime de’ sali dell’anno 1638 sino al 44 di moza 1.116:1:3 et nel corrente se le accresceranno pocco meno di altri moza 400, che in tutto ascenderanno alla somma di moza 1516:1:3, vi concorerebbe in ciò un interesse al publico per la riscossione di essi sali di soli soldi 12 per mozo, quando venghi dalle saline carricati sopra vascelli; ma, volendosi incanevarli in questi magazeni, vi si ricerca trenta soldi di spesa in circa per mozo per la spesa de’ condutori, oltre che per gl’affitti accrescerebbe l’aggravio al publico di lire 24 per ogni moza cento all’anno; aggionto che, non essendovi alcun magazeno vacuo, né publico né privato, conferirebbe molto al serviggio di Vostra Serenità l’espedire subito vasselli e dinari a riceverlo in questa annata coppiosa, che ogn’uno lo darebbe volentieri, sì come dall’aggionta nota, formata di mio ordine dal Vice Scrivan, di essi sali, la Publica Sapienza resterà sopra di ciò più pienamente informata. Gratie etc.
In Capo d’Istria, li 12 luglio 1645.
Alvise Sagredo, Podestà e Capitanio.
Allegato: nota dei sali fabbricati nelle saline (1 c.).
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 39.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.