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21 settembre 1644 - 20 febbraio 1646 Alvise Sagredo

Dispaccio del 26 luglio 1645

N. 75

Serenissimo Principe,
io non mi sarei più ingerito di scriver alla Serenità Vostra nella materia del signor Conte Nicolò di Strino, così giudicando conformarmi nel suo da me sempre riverito beneplacito, quando l’urgenza de’ tempi non mi persuadesse, che proficuo al serviggio dilla Rappresentanza, anco riuscir potesse l’aggiunto motivo del padre fra’ Francesco Cosma, prefetto Generale dello stesso signor Conte, il qual padre, scrivendo all’Elio, cittadino qui, da Ciacheturno d’Ungheria, patrio seggio, et ove pure di presente si ritrova il signor Conte, non vi ha dubbio che il tutto non sia di consenso, anzi fine di espressa commissione del signor Conte medesimo; serva a quanto valer possa di serviggio et compiacimento di Vostre Eccellenze, vivendo io lontano da ogn’altro minimo oggetto, solo che di non transcurar qualunque mio dovere verso la patria. Gratie etc.

Capo d’Istria, li 26 luglio 1645.

Alvise Sagredo, Podestà e Capitanio.

Allegato: dipaccio di fra Francesco Cosma, datato 26 luglio 1645.

Nota: questo dispaccio condivide la numerazione con il dispaccio datato 27 luglio 1645.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 39.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.