21 settembre 1644 - 20 febbraio 1646 Alvise Sagredo
Dispaccio del 27 luglio 1645
N. 75
Serenissimo Principe,
se bene ho io prevenuto l’intention publica nelle presenti congionture dell’incursioni dell’armi d’infedeli contro cotesta Serenissima Republica, con incombere a questi religiosi l’espositione del Santissimo Sacramento ne’ giorni festivi per impetrare con le oratione de’ devoti da sua Divina Maestà la divina assistenza agl’imminenti pericoli che sovrastano alla Christianità, hora non dimeno per li novi impulsi e comandi della Serenità Vostra, imposti in ducali di 13 et pervenutemi hoggi solamente, ho repplicato al Vicario di questo monsignor Vescovo, absente egli dalla città, acciò debba impartire gl’ordeni a tutti li curati et a’ monasteri della città et diocese, perché ogni domenica ad hora più frequente del popolo debbano far processioni d’intorno le chiese col canto delle litanie, et insieme nel sacrificio della messa far dire l’oratione contro infedeli, essortando li popoli a frequentare le confessioni et communioni, per placare l’ira divina contro de noi peccatori, la quale prego essaudisca l’intentione pietosa dell’Eccellenze Vostre, a cui servi di riverente aviso et essecutione de loro supremi comandi. Gratie etc.
In Capo d’Istria, li 27 luglio 1645.
Alvise Sagredo, Podestà e Capitanio.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 39.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.