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21 settembre 1644 - 20 febbraio 1646 Alvise Sagredo

Dispaccio del 30 luglio 1645

N. 77

Serenissimo Principe,
in ducali di 22 instante mi commette Vostra Serenità l’informatione sopra l’arresto della barca de’ Triestini carrica de sali, ritrovata nella valle di Muggia la notte di 27 del passato, et insieme la rellassatione delli due huomeni che la vogavano, alché obedendo col dovere di mia riverenza sodisfo per l’informatione con le presenti mie humilissime, mentre in quanto alg’huomeni, uno di essi, che è Giacomo Scusa, Triestino, con idonea prezzaria era stato da me fatto rilasciare, certo così di conformarmi nelli sensi supremi di Vostre Eccellenze, particolarmente nella congiontura de’ presenti tempi, et l’altro, che era sospetto di esser bandito, ritrovato, che se bene essule del Reggimento di Muggia, poteva ad ogni modo godere il beneficio di andarsene per mare, non estendendosi il suo bando oltre li limiti di terra, essendo stata in conformità delle leggi senza dilattione la barca con il sale sopradetto in da all’hora sommersa in mare. In altre mie di numero 67 diedi riverente conto alla Serenità Vostra dell’arresto nel mezzo la Valle di Muggia, sebene nelli constituti, il Scusa et marinaro asseriscono che, discosto da terra un solo passo nel territorio di Trieste, in luoco detto Servola, ove havevano carricati li sali di ragione di alcuni della fameglia Leo da Trieste, furono soprapresi dalla barca longa, confessando insieme di haver nelli giorni antecendenti con la medesima barca fatti altri due viaggi con sale dallo stesso luogo, vacillando in parte nel dire che quelli istessi sali hora fossero d’un tale Montonello, et hora d’un altro, et finalmente il compagno del Scusa, rinfacciato di queste variationi, si scusò che non si cercava veramente de chi fossero li sali, ma solo attendeva al suo guadagno, che è quanto si cava dal processo et che io posso rifferire alla Serenità Vostra. Gratie etc.

In Capo d’Istria, li 30 luglio 1645.

In questo ponto, nel serrar di queste, mi capita una barca da Trieste con gl’avisi che qua ingionti invio alla Serenità Vostra, da me stimati degni della publica notitia, dissegnando di espedire persona espressa in quelle parti a persona mia confidente, per le più vere informationi, et portarle poi cum prima occasione alla pubblica notitia.

Alvise Sagredo, Podestà et Capitanio.

Allegato: relazione da Trieste sui movimenti turchi (1 c.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 39.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.