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21 settembre 1644 - 20 febbraio 1646 Alvise Sagredo

Dispaccio del 15 agosto 1645

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
ho fatto convocare il Consiglio di questa città e, essequendo quanto mi viene comandato in ducali di Vostra Serenità de’ 15 del decorso, ho rimostrato la giusta apersione de’ Turchi, quali, contra operando alla fede alle promesse et alle capitulazioni, si sono portati barbaramente sopra il Regno di Candia. Li ho assicurati del paterno affetto di Vostra Serenità veso di loro, promettendogli che sarano da Vostre Eccellenze asistiti sempre et proteti, facendo publicamente legere le ducali istesse, e l’altre ancora capitatemi in questo punto, concernenti l’agradimento publico per la loro offerta. Rispose uno delli Sindaci che la Comunità tutta rendeva a Vostra Serenità gratie humilissime per la benignissima protetione, coll’assistenza della quale non havevano di che temere, che come havevano con sommo loro dispiacere intesi li corenti contingenti, così con altretanto piacere starano attendendo l’armi, polvere et altri apprestamenti necessarii per la loro diffesa, et m’hano presentata l’ingionta scrittura concernente l’escavatione de’ palludi, circa la quale rimettendomi al publico beneplacito. Gratia etc.

Capo d’Istria, a’ 15 agosto 1645.

Alvise Sagredo, Podestà et Capitanio.

Allegato: lettera dei rappresentanti di Capodistria concernente lo scavo dei fossi difensivi (1 c.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 39.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.