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21 settembre 1644 - 20 febbraio 1646 Alvise Sagredo

Dispaccio del 14 ottobre 1645

N. 100

Serenissimo Principe,
nel trasferirmi a Pola, et di là poi a Fasana, per essequire il comandamento della Serenità Vostra, impostomi in ducali di 16 del decorso, intorno la formatione del processo, sopra le lettere dell’Illustrissimo signor Conte et Proveditor di quella città, contro quel Capitanio Nicolò Giurovich di barca armata, volsi anco opportunamente essequire quanto m’impongono l’Eccellenze Vostre, intorno al bisogno della città di Parenzo, in ducali 17 agosto, per la restauratione di quelle mure et porte; onde, transferitomevi, riconobbi che come il bisogno delle mure sarebbe quasi di tutta la restauratione del lor recinto necessaria, per esser cadute et rovinate dall’antichità et dal tempo, così, per fare alcuna cosa che più riuscir potesse fruttuosa et di consolatione di questi sudditi, secondo il parere anco de’ più intendenti, non vi sarebbe a giudicio mio altro di bisogno, per hora, che applicarvi qualche necessaria restauratione dalla parte di terra, per potersi assicurare dall’aggressioni ostili, che rimettere in piedi due spironi antichi di già giacenti, et che, per quello si vede ancora dalle vestigie de’ fondamenti, sporgerano circa otto passa in mare; ho promosso, et anco procurato, di persuadere a questi veramente poveri sudditi, sebene con qualche difficoltà rispetto alla loro grande miseria, acciò debbino concorrere alla spesa della calzina, pietre et manoali per la sodetta restauratione delle mure, sì che la Serenità Vostra, come resterà servita di vedere dall’aggionta nota de’ periti, non venirà a sentire solo che la metà della spesa attinente alla sodetta restauratione. Non parlando delle porte della città essendosi già di lei essibita, come per esse ducali, a farle restaurare a spese publiche, le quali a dire il vero, per il loro mal stato, così di legname come di ferramenta, hano di bisogno d’essere tutte rinovate.
Intorno poi la richiesta di detti sudditi per 500 moschetti, 25 cavalletti, dieci periere con altre munitioni et apprestamenti, parmi questa totalmente eccedente, mentre in essa città non vi si attrovano più di 150 anime, et tra queste non arrivare le 40 da fattioni, sì come in altre mie riverentissime di numero 56 ne Le diedi particolar contezza; onde, quando anco per una momentanea incautione dovessero retirarsi quelli delle ville sottoposti a detta città, la mettà dell’armi adimandate potrebbe in quel luogo deshabitato soprabondantemente riuscire al bisogno. Gratie etc.

In Parenzo, li 14 ottobre 1645.

Alvise Sagredo, Podestà et Capitanio.

Allegato: nota con le spese da sostenere per il restauro (1 c.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 39.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.