21 settembre 1644 - 20 febbraio 1646 Alvise Sagredo
Dispaccio del 19 ottobre 1645
N. 101
Serenissimo Principe,
mentre mi attrovo a Fasana per la formatione del processo contro il Capitanio Niccolò Giurevich sopra le lettere dell’Illustrissimo signor Conte et Provveditor di Pola, il quale anco da me è stato terminato et inviato, conforme all’ordine publico che ne tengo all’Eccellentissimo General di Dalmatia, ricevo le ducali di Vostra Serenità di 28 del caduto, con quali m’impone che, attrovandosi in questa provincia molti vasselli sudditti et forastieri, dovessi perciò così, ritrovando la verità, persuaderli a trasferirsi in cotesta città per essere impiegati nelle publiche occorrenze, quando però non siino destinati a qualche viaggio; aggiungendomi che con li sudditti debbi anco passare a qualche ordine, occorrendo, con renderne poi dell’operato da me sopra di ciò il debito conto. Onde nel ritorno che me ne feci da Fasana mi risolsi di transferirmi a Rovigno, et a benché non habbi havuto incontro di vederne in quel porto, fui però accertato esservene fuori a navegare di ragion di quelli sudditti intorno a sessanta, et tra questi anco che vanno sino a Corfù, Zante et Zaffalonia; onde mi risolssi di scrivere una mia lettera a quell’Illustrissimo signor Podestà, il quale non ritrovai, per essersene andato, come mi fu detto, ad alcuni suoi luochi non molto di là discosti, inviandogli ingionta coppia della ducale concernente tal materia perché havesse egli quella ad essequire in tutte le sue parti, conforme il comandamento dell’Eccellenze Vostre; di là poi mi tranferii in questa terra di Pirano, dove, se bene medesimamente non ritrovai alcuno di detti vasselli, sono restato non dimeno informato esservene cinque in viaggio di ragion di questi sudditti, di tre arbori di portata, di sino 120 mozza l’uno; onde ho lassiato li medesimi ordeni a questo Illustrissimo signor Podestà Donado, perché al ritorno di essi vasselli dal viaggio habbino ad essere obligati al servitio della Serenità Vostra, sin a’ suoi novi comandi. Nel rimanente della provincia sono informato non esservi altri vasselli de’ sudditti, ma solo semplici barche più et meno grandi, et capitandone di forestieri procurerò a tutto potere che sii puntualmente essequito il publico comandamento. Gratie etc.
In Pirano, li 19 ottobre 1645.
Alvise Sagredo, Podestà et Capitanio.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 39.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.