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21 settembre 1644 - 20 febbraio 1646 Alvise Sagredo

Dispaccio del 28 novembre 1645

N. 108

Serenissimo Principe,
persona mia di casa che, vedendomi giornalmente compatire cotesta Serenissima Repubblica per le grandi et eccessive spese che conveniva fare per causa della presente guerra con il Turco, mi ha conferiti certi suoi pensieri, da lui stimati essentiali et riuscibili, come a me anco paiono tali, che riuscendo parimente a tempo debito alla Serenità Vostra si venirebbe a giudicio mio a cavare buona summa de dinaro in brevissimo spatio di tempo, et quello che più importa, et maggiormente si deve stimare, senza alcun immaginabile minimo aggravio o pregiudicio de’ sudditti, né publico interesse.
Il primo raccordo consiste d’usurpatione considerabile de dinaro in certa publica gravezza, che non viene corrisposa conforme la mente et volontà publica.
Il secondo contiene di far che la Serenità Vostra cavi da cadauna delle sue città et castelli somma conveniente de dinaro, senza aggravio, né mala sodisfatione de’ sudditi, ma solo con essercitare la suprema auttorità che tiene, et che suol anco ben speso usare, col riconoscere alcuno de’ suoi benemeriti sudditi.
Il terzo et ultimo si è che, attrovandosi buona summa de dinaro inutile et infruttuosa per tutto lo Stato della Serenità Vostra, etiam Dio anco in questa provincia di simil natura Ella se ne potrebbe di quello procurare a suo piacimento, senza il minimo incommodo o pregiudicio de chi sii, con fargliene poi la restitutione secondo il commodo publico; et questo tale all’incontro, mentre simili suoi riverenti raccordi fossero per riuscire di publica sodisfatione et aggradimento, non desidera, né ricerca altro, per recognitione, che un suo fratello, che è cittadino di una città suddita della Serenità Vostra, sii fatto nobile della medesima.

In Capo d’Istria li 28 novembre 1645.

Si aggiunge anche il quarto ricordo, degno veramente dell’ingegno elevato di questo suddito, che ha altri belli et spiritosi pensieri, onde mi par ben degno d’esser sentito e gratiato, e perciò invio ingiunta in queste la sua supplica.

Alvise Sagredo, Podestà et Capitanio.

Allegato: supplica del funzionario del podestà di Capodistria, senza data né nome (1 c.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 39.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.