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21 settembre 1644 - 20 febbraio 1646 Alvise Sagredo

Dispaccio del 28 gennaio 1645

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
ricevo le lettere di Vostra Serenità delli (...) del corrente, con che piace alla volontà publica di dichiararsi che, riuscendo gradibili li ricordi del suddito, accennati nelle mie, consentirà di rimeritarlo di quanto viene stabilito dalle leggi sopra questo particolare. Onde, desideroso il mio Cancellier Leonardo Bianchi d’incontrare la sodisfatione della Serenità Vostra, mi dà l’ingiunto foglio, dichiarando col suo nome quanto stima di profitto alla Cassa, rimettendosi humilmente in tutte le parti alla publica benignità. Ben è vero che, non havendo egli per eccitamento l’avvidità di ricompensa pecuniaria, ma il puro motivo di farsi conoscere divoto e fedel suddito, riceverebbe più volentieri l’honore della nobiltà di (...) che qual si voglia maggior compenso di fortune; di che pure humilmente s’inchina a supplicare Vostra Serenità, con fiducia d’esser essaudito, havendo massime veduto come, pochi anni sono, fu dal signor Dottor Prodocimo Casola dall’Eccellentissimo Senato, per intercessione dell’Illustrissimo signor Federico Cornaro, conferito quest’honore per gradimento del buon servitio prestato nella visita del bosco del Canseio. Si rimette però a quanto si compiacerà la Serenità Vostra di terminare di questo solo impatientemente desideroso, che i suoi pensieri riescano di publico vantaggio. Gratie etc.

Capodistria, 28 gennaro 1645.

Alvise Sagredo, Podestà et Capitanio.

Allegato: supplica di Leonardo Bianchi (2 cc.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 39.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.