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3 luglio 1645 - 2 settembre 1645 Bortolomio Donado

Dispaccio del 26 luglio 1645

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
nelle mosse dell’armata turchesca, et nelle voci che si sono sparse e vanno crescendo, che nella Bossina s’ingrossino militie, ingelosissime et da temere, che possino sopravenire travagli, che Nostro Signore tenga lontano, anco per terra, particularmente verso questa parte, perciò amarizo in estremo il travaglio della patria, et il vedere questo castello, chiave dell'Istria e di tanta consideratione, come bene sano l’Eccellenze Vostre, in pessimo stato di muraglia, senza corridori che la possa diffendere, né castelli per le guardie, una parte del forte ultimamente fatto, che minacia rovina, e quello che più importa, senza monitioni, che Dio guardi, una improvisa invasione, non vi sarebbe monitione che per un solo giorno da diffendersi. Altre volte rappresentai alla Serenità Vostra la poca quantità di polvere che si ritrovava nella publica monitione, che pure è andata deminuendosi per l’ordinario essercitio delle militie, et funtioni delle festività annuali. Ho stimato in così fatti moti, vedendo anco questi poveri fedelissimi sudditi constituiti in grandissima mestitia, per mancanza de monitione da diffesa, mio particolar debito, per interesse publico, per la diffesa di questo loco e conservatione de’ medesimi sudditi, inviare in diligenza all’Eccellenze Vostre la nota delle monitioni bisognevoli fatta da questo Capo de’ Bombardieri, supplicandoli riverentemente degnarsi di commandare la subita missione, perché capitata si possa varentarsi (?) da qual si sia assalto. Tra tanto mi ponerò nell'accomondamento al meglio possibile della muraglia, alla fattura de’ corridori e caselli per le guardie, circa ad altro stimato più fruttoso alla resistennza et diffesa del castello e conservamento de’ sudditi. Ma la renovatione della muraglia in molti lochi sarebbe necessarissima, con l’aggionta de una mezza luna dalla parte di terra, esattamente sopra il riparo, che servirebbe per diffesa mirabile alle porte grandi e picole. Per tutti li sudetti rispetti, questa povera et afflitta Communità, che donò il tutto alla Serenità Vostra, dubitando e temendo gli sopravenga improvisa qualità di travaglio, ispedisse Nontio a’ piedi di lei, per supplicarla de tutti gli aiuti e suffragi, per conservarsi nelle loro habitationi sotto il felicissimo scudo della Serenità Vostra, sudditi medesimi fidelissimi. Degneranno dunque l'Eccellenze Vostre benignamente concorrere con la solita clemenza al loro solievo e consolatione. Non restarò con tal occasione di riverentissimo raccordarli, che tra li castelli di questo Capitanato si ritrova quello di Rozzo, con Colmo e Draguchie, nei quali vi sono tre pezzi di altegliaria, et alcune periere che sarebbero pure necessarie a maggior diffesa di questo castello; non potendosi loro per esser deboli e situati in loco faccile alla surpresa mantenere dalla furia di qualche numero di militia, sarebbero astretti a rendersi, con la perdita delle sudette armi, che per aventura servirebbero all’inimico per la destrutione di questo castello et altrove; ero di pensiero di levarglili, ma dubitando d’intimorirli, per credersi levate l’armi di deffesa, sono trattanuto per sentire la publica volonttà. Lontano un miglio da questo castello si ritrova il convento di Santo Spirito, dove facilmente penetrando in questi confini l’inimico potrebbe fortificarsi, non potendo essere abatudo dall’artigliaria, per essere situato e nascosto sotto il monte che lo diffende; anco questo, ossequientissimo, raccordo per gli avantaggi che fossero stimati di publico servitio. Quando se havesse la certezza della venuta in queste parti della melitia Turcha, non meno necessarii sarebbero alcuni Bombardieri per il governo delli pezzi, ma qualche numero di soldatesca per la buona diffesa.
Tutto rapresento alla Serenità Vostra col più profondo della mia riverenza, per tutti gli avantaggi della Patria, a cui tengo infinitamente, obligato tutto l’havere e la propria vita.
Gratie etc.

Pinguente, li 26 luglio 1645.

Bortholomio Donado, Capitanio di Raspo.

Allegato: nota delle armi e delle munizioni necessarie alla difesa del castello di Raspo (1 c.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 39.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.