3 luglio 1645 - 2 settembre 1645 Bortolomio Donado

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
dall’Eccellentissimo signor Podestà di Capo d’Istria, con lettere de heri, vengo partecipato tenere egli aviso da Bucharizza di calata de’ Turchi, con grosso essercito, verso Segna, per le proprie avertenze, come l’Eccellenze Vostre n’haverano havuto dal medesimo la debita parte. Quando fossi vera questa calata, che Dio non permetta, resto informato che la penetratione loro in questi confini sarebbe per le vie del Carso, come più facili et aperte, e dove non vi sono genti né forze da potere nell’occorrenza a quei passi farli alcun ostacolo, e pure quando fossero penetrati, et impetranti nel Carso, si potrebbe temere del resto. Io apro all’Eccellenze Vostre questi riverentissimi motivi per le rissolutioni, stimerano più fruttuose per il publico interesse, et a conservatione del suo, ch’io per quello mi sarà permesso dalla debolezza non mancarò al mio debito sino all’estremo della vita. In tanto, ho ispedito in diligenza persona fedele e pratica verso quelle parti per penetrare, et haver lume maggiore per tutti gli riguardi al publico bene. Le fortificationi e le proviggioni possibili in questo castello si continuano per la diffesa e mantenimento, essendo di già capitati li trenta barili di polvere, li lire mille stuppini, e li cento brandistochi destinati; poca munitione, Dio guardi, a qualche invasione, applicando io in resto giornalmente ogni mio talento, e tutto il spirito, per profittare e al publico et al privato di questi fedelissimi sudditi, che si sono dechiariti et pronti, in tutti gli accidenti di resistere con animo fortissimo di spargere il sangue e perdere le vite, a conservatione della fede loro, incorrotta, verso la Serenità Vostra, che sarano intrepidamente prevenuti da me a bon conto de quello infinitamente devo alla Patria. Gratie etc.

Pinguente, li 2 settembre 1645.

Bortolomio Donado, Capitanio di Raspo.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 39.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.