• it
  • it
  • en
  • hr
  • el
  • de

6 novembre 1645 - 3 gennaio 1646 Geronimo Donado

Dispaccio del 6 novembre 1645

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
la venuta dell’Illustrissimo et Eccellentissimo signor Alvise Sagredo, Podestà et Capitanio di Capodistria, in questa terra per publiche comissioni et inquerire sopra li contrabandi d’ogli, è stata da me sentita con parrer contento, come universalmente da tutti questi suoi devotissimi suditi et servi che ben vivono, che da duoi overo tre che procurano d’avansar le sue fortune, con detrimento de’ publici dacii, nel universale, io attesto a Vostra Serenità nella mia anima non haver nel corso di tanti Regimenti a publico nome serviti, ritrovato suditi più affetuosi, devoti et obedienti di questi; li duoi overo tre ritrovati da quell'Eccellenza in trasgressione sono mal sentiti da tutti, et le congionture di presenti tempi, acompagnati dalla dolceza del Serenissimo Signore, non se a permeso maggior coretione che il resercimento delli defraudati dacii, che serà di qualche publico avantaggio, ma quello che più vale, serà stato per mio umilissimo parere il deccorrere dell’avenir alle fraudi che questi et altri haverebbero potuto cometer, con maggior deterioramento delle publiche rendite, in vinti giorni che si è tratenuto qui detta Eccellenza, siamo passati di contesto et con ottima inteligienza in tutte le cose, sapendo ben io qual sia il mio dovere nel tratar con Senatori suoi pari, ripieni di zello de’ publici interesi, et ottimi fini di giustitia, et quelli che diversamente opperasero con detta Eccellenza haverebbero degli inumani, esendo il ritrato della stesa genia, ho stimato mio debito portarne di ciò l'haviso alla Serenità Vostra, che per non agravarla di maggior athedio non l’agiongerò altro, sapendo gli affari gravissimi ne’ qualli ella ne è in continuo impiegho, se vuol col pregar il Signor Dio, che le concede gloriose le vitorie contro quel sovrano senza fede et parola, di che ch’indebitamente la travaglia, a che doveriano ben esser avertiti li Principi cristiani tutti, et d’Italia imparticolar dalle sue scravagliate (?) pretencioni; umilmente me le inchino. Gratie etc.

Piran, il dì VI novembrio, 1645.

Geronimo Donado, Podestà.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 39.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.