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26 settembre 1795 Andrea Querini

Dispaccio del 14 ottobre 1796


N. 47

Serenissimo Principe,
funestati i primordj dell'assunto governo di queste provincie dall'autenticata esistenza del morbo contagioso nelle finittime dizioni ottomane, la mia sensibilità, in tanta vicinanza di pericoli, preservando le terre pubbliche dall'infezione, fu compensata abbastanza de' sostenuti travagli, e del pericolo corso nella visita, e sistemazion della linea di sanità.
Dopo cinque mesi del suo sbando, e dopo riaperte le comunicazioni nei reparti della Bossina, senza che il minimo accidente, o sospetto alterasse menemanente quella tranquillità, che richiamò con mutua acquiescenza alla consueta reciproca libertà di traffico i sudditi dell'uno, e dell'altro stato, con improvvisa, e funesta inruzione ripullula in oggi in più luoghi della Turchia il mal pestilenziale, e fatalmente sviluppò in due individui della Villa Ricizze, territorio d'Imoschi; tre ore distante da quel borgo.
Però il primo nell'ottavo giorno del suo decubito con tutti i sintomi inducenti sospetto di contagio; ma la malizia de' consanguinei occultandone la grave causa volle tumular il decesso nella chiesa parocchiale.
Il secondo mancò di vita nel quinto giorno del suo decubito, e l'intiera floscidezza del suo cadavere, con bubone all'inguine livido all'intorno, e nero nel mezzo, e con petecchie universalmente diffuse nel di lui corpo determinarono quel pubblico medico, e chirurgo, che coi riguardi dovuti ne praticò la più accurata visione a stabilirlo morto coi veri segni caratteristici di peste.
Non ommise il nobil huomo Vincenzo Bembo provveditor di quella frontiera di riconoscer egli stesso personalmente l'ingrato infortunio, di accelerarmene il tristo annunzio per espresso, e di esaurir con sollecita, e matura provvidenza tutti quei ripieghi, che le conveniva all'importanza del fatto, alla gelosia della materia, ed alla comun possibile incolumità.
All'angustiante emergente affretto i dettagliati rapporti alla maturità del competente Eccellentissimo Magistrato, e soddisfo in pari tempo agli obblighi di rispettosa dipendenza umiliandone il divoto cenno all'Eccellentissimo Senato.
Il funesto avvenimento mise in allarme gli Austriaci, e pone in orgasmo tutta la Provincia.
Quelli sul momento stabilirono il cordon di sanità; determinati di respinger irremissibilmente colla forza qualunque provenienza dalla Turchia, e me ne accelerarono col mezzo del colonnello Nachich il pronto avviso.
Ma dettagliati con general coscrizione tutti i giovani atti all'arme per rinforzo dell'armata, i soli vecchi, quegli impossenti, e glàimberbi fanciulli servono alla linea, e non può esser che languido e mal sicuro in tanta contingenza il servizio.
Questa straordinaria combinazione aumenta il bisogno di precauzionar con apposito presidio le frontiere.
Levata già la linea in maggio prossimo passato convien di nuovo stabilirla, giacchè la vasta estension del confine incustodito, ed aperto presenta mille risorse all'impunità de' clandestine introduzioni, se mai si volesse circoscrivere i ricapiti dei provenienti dalla Turchia ai soli legali e presidiati passaggi.
Ho già rassegnato a Vostra Serenità col numero 13 che 2288 individui erano giornalmente impegnati all'armo della linea limitrofa.
Dietro la local conoscenza del confine non saprei diminuir dall'impianto allora usato la forza presidiante: ma sono ben diverse le combinazioni d'oggidì da quelle, che insorsero allora per mettermi in esercizio di attività.
Era imminente il pericolo; ma non aveva penetrato nel pubblico territorio.
Un sufficiente numero di ufficiziali, e soldati oltramarini; ed un corpo di otto mille terrieri somministravano sufficienti mezzi a sostentar una linea di utile osservazione; e'l fatto lo autentica,
In oggi mancano gli uffiziali; manca la truppa oltramarina: i territorj sono per segregarsi da Imoschi; e degradata la forza attiva delle craine, costì inservienti, occupate alla pastura in estero stato, e per la carestia emigrate.
Pronto di ridurmi dove il bisogno più lo ricerchi mi mancano le galere e tutti quei presidj, che sono convenienti all'istantaneità dell'esigenza.
In tale imbarazzante configurazione di circostanze trepida forse irresoluto il consiglio, che prevede gli ostacoli, che presenta le angustie de' sudditi, e gli effetti del generale orgasmo.
Alcune famiglie emigrate per la fame, rimpatriarono già tre giorni a Knin impaurite dalle malattie equivoche e troppo frequenti del Tener turco: ripetono suffragi dalla pubblica carità.
Verificandosi l'impianto della linea non solo confinaria, ma interna che divida dagli altri territori quella d'Imoschi, ove esiste il morbo, ripeteranno i consueti giornalieri suffragi le deputazioni locali, le figure ispezionate, i militari, i terrieri che saranno dettagliati all'armo rispettivo.
Ma quanto pronto io a sacrificar me stesso pel servizio esatto del carico, e della nazione, altrettanto sarà riservato dall'arbitrar verso chicchessia ove si tratta dell'erario.
Vostra serenità, alla cui sapienza à nota la carestia, che affligge questi sudditi, ed a cui è dato calcolar gli effetti di una disperata necessità onori d'istruirmi alla sua volontà in si critiche vicende, ma con misure chiare, precise, e determinate su qualunque articolo; mentr'io ricordo con ossequio le Sovrane Ducali 25 maggio passato prossimo. Grazie.
Zara 14 ottobre 1796.
Andrea Querini Provveditore Generale in Dalmazia e Albania.

Nota: Arrivato il 19 ottobre.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Provveditori da Terra e da Mar e altre cariche, b. 467 (ex 662).
Trascrizione di Guglielmo Zanelli.