28 febbraio 1646 Marco Antonio Grimani
Dispaccio del 11 luglio 1646
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
mi sono portato più volte sopra l’incanto per la delivratione di questi datii con tutti i riguardi del maggior possibile publico vantaggio; e come li descritti in uno de gl’inserti fogli m’è sortito d’accrescerli lire mille dui cento settantacinque dalla precedente condotta; così gl’altri nell’altro foglio doppo dieci incanti vengono diminuiti dalla deliberatione antecedente lire mille duicento trenta tre, non havendo io voluto deliberarli senza il beneplacito Serenità Vostra. Per i datii pur nel medesimo foglio annotati dei soldi 3 per orna del vino per terre aliene d’Isola, Piran e Buie non è stato offerto cos’alcuna, penetrando io esser la causa che ne’ luoghi Arciducali vi siano vini in abondanza, onde li datiari se ne astenghino, e se ben quello di questa città è stato deliberato, è seguito in riguardo, che li vini della medesima sono migliori, e gl’esteri vengono più volentieri a levarli ed estraherli. Continuerò a condurmi sopra l’incanto con tutte le avvertenze per deliberarli almeno a’ prezzi della condotta passata, et intanto ho stimato mio debito di rappresentar il tutto all’Eccellenze Vostre, per attendere i loro sapientissimi comandamenti, scrivendone pure in conformità a gl’Eccellentissimi signori Revisori e Regolatori de’ Datii. Gratie etc.
Capo d’Istria, a’ 11 luglio 1646.
Marc’Antonio Grimani, Podestà e Capitanio.
Allegati: nota dei dazi deliberati (2 cc.); nota dei dazi non deliberati (2 cc.).
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 40.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.