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28 febbraio 1646 Marco Antonio Grimani

Dispaccio del 11 agosto 1646

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
con mie humilissime lettere di 15 giugno passato supplicai la Serenità Vostra che, moltiplicandomi giornalmente le molestie de’ salariati e creditori di questa Camera, le cui tenuissime rendite s’eccedono dalle spese lire dodeci mille novecento in circa, come minutamente si vede dall’inserto distinto conto, che si compiacesse permettermi di valermi del dinaro riservato a portar in cotesta città, eccetto dei soldi tre per lira, sì come in ducali di primo aprile 1645, occluse in copia, ne diede la facoltà all’Illustrissimo mio precessore, il quale se ben hebbe questa permissione, con tutto ciò alla sua partenza dal Reggimento rimase creditore de’ suoi salarii ducati 300 in circa, che l’Eccellenze Vostre in ducali di 26 marzo decorso mi comandarono di farlo sodisfare del dinaro anco di ragion de’ sali; ma né con questa ragione, né con altra, per l’essaustezza della Camera stessa, ho fin’hora potuto essequir le commissioni loro. Altro aggravio s’è aggionto alla medesima Camera, non compreso nel conto sudetto di ducati 144 annui, per la paga di dodeci al mese, assegnati al Capo de’ Bombardieri di Pirano, per la Compagnia che ivi hora vien erretta in virtù di parte di cotesto Eccellentissimo Senato, 11 maggio passato. Non havendo ricevuta l’espressione de’ voleri della Serenità Vostra, accumulatisi in questo progresso di tempo maggiori i debiti, maggiori e di più premura l’istanze de’ creditori, rinovo le riverentissime mie supplicationi, acciò mi siano impartiti i publici comandamenti a giusta sodisfattione de’ stessi creditori, e delle necessarie occorrenze. Gratie etc.

Capo d’Istria a’ 11 agosto 1646.

Marc’Antonio Grimani, Podestà e Capitanio.

Allegati: copia di parte di ducale datata 1 aprile 1645 (1 c.); nota delle entrate della camera fiscale di Capodistria (2 cc.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 40.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.