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26 settembre 1795 Andrea Querini

Dispaccio del 23 ottobre 1796

N. 49

Serenissimo Principe,
È tuttavia, coll'ajuto di Dio Signore, concentrata nelle quattro villiche famiglie di Ricizza la infezion contagiosa.
Dal momento in cui sia autentic a visibili segni il venefico miasma, nove individui vittime dello stesso perirono fino alla giornata dei 19; e fra i superstiti un solo trovasi colpito dal morbo.
Hassi sospetto che anche una femmina attinente ad una quinta famiglia possa essere attaccata; ma i sintomi che la travagliano, non sono abbastanza caratteristici, per determinar il voto di quel professore a qualificarli senza riserva d'indole pestilenziale.
Comunque sia, a vero merito dell'instancabile benemerito fervore del nobil huomo ser Vincenzo Bembo, che sostiene la reggenza di quella frontiera, il contagio non dilatò i suoi progressi fuori dal circondario di quella villa interdetta.
Suffragato, in mezzo alla ristrettezza che mi angustia, e che è ben nota a Vostre Eccellenze, di quelle istruzioni, e presidj, che dipendono dalla facoltà di questa divota carica, egli non ommette l'uso della più costante vigilanza per ovviar maggiori pericoli, e le più triste conseguenze.
Sorprese però quelle popolazioni da una salutar paura a fronte di sì prossimo rischio, aumentato dalla morte de' conterrieri, e loro congiunti; questa circostanza finora avvalora l'utile effetto delle fatte providenze a comun difesa, perchè le distrae dall’abitudine ad una vita vagabonda, mal sofferente di disciplina, e familiarizzata coll'impunità di rapinare nelle finittime tenute ottomane.
Concordano i rapporti, che d’ogni parte mi procuro coll'opera di fidi esploratori, che in più luoghi appunto non solo della Bossina, ma anche dell’Erzegovina sia scoppiato il contagio, e vi faccia riflessibili progressi con giornaliera mortalità.
Esposte quindi a certo cimento le suddite pertinenze lungo la vasta estesa della Provincia; io auguro, che appunto la paura di se medesimi renda attivi i Morlacchi nella custodia della linea, e nell’esercizio delle ronde interne, sicchè o il bisogno di alimentarsi non li provochi a dannose licenze, o il favor delle relazioni di parentela, e di amicizia, che li unisce coi pastori ed emigrati in Turchia non li seduca a fatali indulgenze, che compromettano la comun tranquillità e salute di quella Provincia.
Quanto mi è permesso di agire, e di provvedere in via precauzionale, io ho tutto senza riserve, ed istantaneamente disposto: le successive provvidenze, e più il buon loro esito, solo dipendono dalla istruzioni del competente Eccellentissimo Magistrato e dalla positiva sovrana volontà.
L’Illustrissimo Provveditor Estraordinario di Cattaro mi sorprende col grato annuncio della morte di Machmut Pascià di Scutari.
L’inserta del console, e del Vladicca dettagliano le più minute circostanze dell’avvenimento, che per ora promette deve almeno un qualche respiro alla quiete della superior provincia.
Quel benemerito cittadino riflettendo sulla strana riserva del vescovo, che si astenne dall’acclarargli i rapporti fiduciarj del suo trionfo, dubita, che il favor della vittoria possa adescar i Montenegrini, onde ingerir nuove confusioni, e pericoli alla specialità de’ sudditi comuni: Io voglio supponer lontano questo tentativo: ad ogni modo ho eccitata l’energia dell’Illustrissimo Provveditor Estraordinario, perchè sempre vigile sulle mosse di que’ facinorosi vicini, se mai azzardassero di attentar all’incolumità territoriale, non risparmi l’uso della forza, a cui devono esser sempre parate tutte quelle Popolazioni.
Il Vladicca tollerato a Stagnevich dalla pubblica clemenza non vorrà abusarne, per non provocar la sovrana fermezza alla necessaria sua espulsione, semprecchè favorisca, e protega o coll’opere o coll’istigazione quegli inquieti Confinanti.
Dall’immediato Eccellentissimo precessor Marin fu con provvide viste di salutar (?) configurata l’inserta Terminazione, che organizza le cernide dell’isola di Pago: vi manca il suggello della sovrana approvazione, ed io accogliendo le uniforme istanze della local rappresentanza, e del governatore, mi fo lecito di rassegnanza alla sapienza dell’Eccellentissimo Senato, onde decorata dalla sua autorizzazione riporti con più sicurezza di esito la relativa utile osservanza. Grazie.
Zara 23 ottobre 1796.
Andrea Querini Provveditore Generale in Dalmazia e Albania.
3 allegati.

Nota: Arrivato il 2 novembre.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Provveditori da Terra e da Mar e altre cariche, b. 467 (ex 662).
Trascrizione di Guglielmo Zanelli.



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