28 febbraio 1646 Marco Antonio Grimani
Dispaccio del 5 ottobre 1646
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
mi commette cotesto Eccellentissimo Senato, in ducali di 21 settembre decorso, ch’essendo per equivoco state spedite alcune ducali, con la parte a’ stampa in materia di poter condannar meno di mesi disdotto alla galera, ad alcuni rettori di questa provintia, li quali non habbino tal’auttorità di condannare alla galera, io debba ritrattar l’ordine predetto col darne aviso alla Serenità Vostra. Ho procurato però di penetrare chi siano quelli che non hanno detta facoltà, la quale trovo ch’è stata essercitata sempre, che non vi è memoria in contrario, da tutti i publici Rappresentanti, niun eccettuato, di questa provintia. Vi sono bene l’infrascritte giursiditioni de’ particolari, ma a questi la Serenità Vostra non drizza ducali, cioè di Vicinada, possessa dall’Illustrissimo signor Almorò Grimani, di Piemonte dagl’heredi del già Eccellentissimo signor Giulio Contarini, del Marchesado di Pietra Pelosa, dalla famiglia Gravisi di questa città; le quali giurisdittioni però hanno solo il misto imperio con l’appellatione a questo Reggimento, giudicando in criminale il Podestà e Capitanio di Capo d’Istria. Le giurisdittioni poi di San Vincenti e Barbana sono possesse, per quanto resto informato, assolute et indipendenti, quella di San Vincenti dal sudetto Illustrissimo Grimani, e l’altra dall’Illustrissimo signor Francesco Loredan. Et in quanto ai publici Rappresentanti, non havendo io modo d’internarmi maggiormente per non esservi in questa Cancellaria alcun registro in tale proposito, ma bene mi giova credere, che nell’offitio Eccellentissimo all’Armamento si troveranno l’espeditioni di tempo in tempo de’ galeotti, fatte da’ Rettori sudetti; chiudo col mio humilissimo ossequio l’informatione, che mi è possibile di portare alla Serenità Vostra. Gratie etc.
Capodistria, a’ 5 ottobre 1646.
Marc’Antonio Grimani, Podestà e Capitanio.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 40.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.