28 febbraio 1646 Marco Antonio Grimani
Dispaccio del 20 ottobre 1646
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
con ducali patenti della Serenità Vostra di 15 giugno passato, capitò qui a’ 12 luglio il Capitan Giovanni Dedi con obligo d’ammassar una Compagnia di cinquanta soldati Albanesi d’alieno Stato, per servire in barc’armata. Ha egli con molta diligenza ammassata detta Compagnia di bella gente, havendo io havuti tutti i riguardi di non ammetter sudditi; ma, perché dall’Eccellentissimo Magistrato all’Arsenal le è stata consegnata solo la barca con gl’armizi, l’ho ispedito col rollo all’Eccellentissimo signor Savio alla Scrittura, perché le siano consegnate l’armi et altre cose necessarie, et disposto a quel servitio che paresse alla Serenità Vostra; la quale in ducali di 11 luglio decorso, deliberò sei cento ducatti per la barc’armata del Capitanio Zuane Maggieri, destinata a questa guardia, che già pochi giorni solo capitarono in questa Camera, essendo in tanto stato necessitato di sovvenire la medesima barca col dinaro ad imprestito di questo Fontico, come pure l’altra del Capitan Dedi sudetto con ducatti dui cento sessanta due, oltre il biscotto, che di tutto le è stato dato debito nel rollo.
Va hora creditore il Capitan Maggieri di ducatti quattro cento nonanta nove, come dall’inserto distinto conto; et havendo fatta la restitutione con li sudetti ducatti seicento al Fontico, porto all’Eccellenze Vostre la necessità di celere missione di denaro, e per sodisfar il sudetto Capitan del credito di ducatti quattrocento nonanta nove, e per poter somministrarle le paghe nell’avvenire. Significando riverentemente alla Serenità Vostra che non posso più valermi di denaro del Fontico per venir impiegato hora tutto il suo debole capitale nell’investita di grani; onde, quando la barca del Capitan Dedi, drizzata all’Eccellentissimo Savio alla Scrittura, non sii stata des(tinata) altrove, accenno humilissimamente, che potr(à) la Serenità Vostra dar ordine che per la medesima, o per altra via più espedita, sia mandata qui quella somma di danaro, che si ricerca al bisogno, et allo stato in che m’attrovo, di non poter, non solo del Fontico, ma tanto meno dalla Camera, essaustissima, haverne benché piciol somma, di soccorre (!) detta barca fin tanto che dall’Eccellenze Vostre ne sia fatta la missione, tutto che poca dilatione necessariamente vi venisse fraposta. Gratie etc.
Capodistria, a’ 20 ottobre 1646.
Marc’Antonio Grimani, Podestà e Capitanio.
Allegato: nota dei pagamenti effettuati alla compagnia della barca armata di Capodistria (2 cc.)
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 40.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.