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28 febbraio 1646 Marco Antonio Grimani

Dispaccio del 12 gennaio 1647

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
nelle diligenze da me tenute sollecite, conforme alla mente publica, per la diversione de’ contrabandi, da questa barc’armata e barca longa è stata arrestata tra Humago e Città Nova una marceliana carica di oglio, e condotta in questo porto. Fatti constituire il patron di essa, e la persona postavi per sopracarico, vi è qualche diversità fra loro torno che fussero incaminati a Ferrara o a Venetia. Dalle lettere e polize del carico di 18 e 19 ottobre passato, si legge che da Domino Domino Martio Cresentio di Bari e Mauro Antonio Bruni di Brindesi, ivi caricate ottanta botte d’oglio in detta marciliana, vengono a Ferrara inviate, cioè trenta sette a Domino Giovanni Borcetti, con ciceri sauhi sette, uno d’amandole ambrosine, e due casse di bigoli, et l’altre botte quaranta tre a domino Giuseppe Vita di Vita; facendomi vedere l’inserto mandato, che trasmetto in copia dei 25 ottobre passato, col quale l’Illustrissimo signor Conte e Capitan di Spalato commette che sia liberato detto vassello, e lasciato seguitare il suo viaggio per Venetia, introducendo li sudditi haver lasciato a Spalato, di ordine di detto signor Conte e Capitanio, quindeci orne d’oglio per il datio, se ben il sudetto mandato non fa mentione alcuna, e che partiti da porto Oliveto di Spalato siano gionti ai Brioni di sopra Pola, e poi portati per bisogni di viveri a Trieste, patria del patron del vassello, da dove già quindeci giorni partiti siano stati arrestati nel porto di Dalia, tra Humago e Città Nova, havendo convenuto trattenersi ne’ porti, massime a Trieste, più d’un mese, per non esser tempo di navigare.
Il datio però di Vostra Serenità, per quello dispongono le leggi, non portarebbe assai più delle quindeci orne d’oglio, se pur vero sia, poiché dal mandato non appare, che l’habbino lasciato a Spalato, né altro mostrano in tal proposito.
Da molti essempi in questa Camera Fiscale si vede in occasioni simili haver qui li miei precessori fatti pagare li dritti dovuti alla Serenità Vostra, vedendosi però che alle volte anco in cotesta città sono stati inviati li vasselli. In questo stato di cose stimo d’incontrar la mente dell’Eccellenze Vostre coll’indricciar la marceliana sudetta, come faccio costà, sotto la scorta del Capitanio Zuanne Maggieri di barc’armata, con buon numero di soldati, onde sicuramente vi capiti, ed il processo formato lo invio agl’Illustrisismi signori Proveditori sopra li Datii, perché passino a conditione propria dell’affare e della loro giustitia, col dovuto riguardo a chi ha fatto l’arresto, acciò non si perdano d’animo nelle dilligenze per l’avenire, e colla certa speranza della recognitione dal publico, non si lascino corrompere dagl’interessati. Gratie etc.

Capodistria, a’ 12 genaro 1647.

Marc’Antonio Grimani, Podestà e Capitanio.

Allegato: ordine di Luca Falier, conte e capitano di Spalato (1 c.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 40.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.