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28 febbraio 1646 Marco Antonio Grimani

Dispaccio del 30 gennaio 1647

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
ricevuti i commandamenti della Serenità Vostra in ducali di 28 del corrente torno la partenza da costì, et andata a Trieste, dell’Ambasciator di Spagna, per concertar passaggio ad alcune genti, che per il Regno di Napoli leva il Vice Re da Germania, ho procurato d’informarmene anco col spedir colà soggetto a proposito, il quale riporta essersi detto Ambasciator trattenuto in Trieste tre giorni, e partito di ritorno per Venetia li 24 detto, havendo ivi stabilita la levata di due reggimenti di fanti Alemani per il Regno di Napoli, sotto la condotta del Capitan Possidario, suddito della Serenità Vostra, bandito però dal solo Stato, il quale habbia havuto il titolo di Collonello, et espedito dal detto Ambasciatore per quest’affare, doppo haver ricevute in Trieste le pattenti di Sua Maestà per la levata della sudette genti in numero di sei mille, che doveranno ivi, et a Fiume, capitar quanto prima per imbarcarsi a cinquanta, sessanta per vascello, più e meno, secondo la capacità de’ vascelli, per dover andar a sbarcare in Artona, non potendosi sapere se capitaranno armati o disarmati; discorrendossi in Trieste che, per far più presta la levata, si possano assoldare delle soldatesche che dicono esser state licentiate dal Re di Polonia. Tanto posso portare alla Serenità Vostra, mentre invigilarò a tutto quello potrò d’avantaggio penetrare, per significarlo con accuratezza, secondo l’occorrenza.
(È) capitato, portato dal tempo, poco discosto d’Isola, tre giorni sono, incaminato per costà, un vascello partito da Candia quaranta tre giorni sono, con cento trenta persone, non havendo toccato altri luoghi che Corfù, per quello m’hanno riportato questi Proveditori alla Sanità della città, che spedii a riconoscerlo colle proprie circospettioni, ed ad eccitare l’Illustrissimo signor Podestà d’Isola, perché usi tutte le avvertenze maggiori di guardie giorno e notte, come vien pontualmente essequito, havendone detto signor Podestà espressamente data parte all’Eccellentissimo Canal, Proveditor alla Sanità, che s’attrova a Rovigno. Da detta terra le è stata somministrata alcuna provisione di viveri colle debite cautelle. Dissero a’ detti Proveditori che nel vascello non vi erano che due ammalati, né morto alcuno per viaggio, dubitando però d’esser infetti, et hoggi ne è morto uno per la relatione havuta.
M’ha parso però di portar anco questi avisi alla Serenità Vostra, in sodisfattione del mio riverentissimo debito. Gratie etc.

Capo d’Istria, a’ 30 genaro 1647.

Marc’Antonio Grimani, Podestà e Capitanio.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 40.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.