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28 febbraio 1646 Marco Antonio Grimani

Dispaccio del 25 febbraio 1647

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
mentre vado sodisfacendo colle debolezze de’ miei talenti alle parti che riconosco proprie di mie incombenze nel servire la Serenità Vostra, ho risolto d’adempir a quelle della visita della provintia, e parto per essequirla primieramente ne’ luoghi più discosti, ove i sudditi per la distanza a questa città danno maggiormente bisogno dei suffraggi della giustitia, e sarò con Illustrissimo signor Consiglier Briani, per il giuditio delle cause d’appellatione et altro, che hunitamente suol per publici decreti essequirsi, restando qui, per quello anderà occorrendo, l’Ilustrissimo signor Consiglier Gabriel.
Ad altre fontioni, che a me solo s’aspettano, procurerò di supplire con tutta applicatione, particolarmente nel riveder lo stato e disciplina delle Cernide, che alcune volte ne’ luoghi vicini alla città ho fatte essercitare colla mia assistenza, ed opportunamente di tutti i particolari e di tutte le cose che riconoscerò degne della notitia dell’Eccellenze Vostre le ne darò riverentissimo raguaglio.
Mia unica mira sarà di portar ogni sollievo maggiore senza minimo aggravio o disturbo de’ luoghi ove capiterò, ma che dalla visita stessa ne derivi quella consolatione a’ sudditi e frutto a’ publici interessi, ch’è mente della Serenità Vostra. Gratie etc.

Capo d’Istria, a’ 25 febraro 1647.

Marc’Antonio Grimani, Podestà e Capitanio.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 40.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.