30 aprile 1645 Federico Priuli
Dispaccio del 13 giugno 1646
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
pervenutomi ad orecchie, bensì tardo, ma congrue ad ogni tempo, certa auttorità che si ha ammesso et si è esteso il Reverendissimo Giacomo Filippo Thomasini, Vescovo di questa città, con passati munitorii et mandati in proprii, de’ quali ha tentato e preteso mandarli ad essecutione contro li naturali sudditi della Serenità Vostra, senza ricorso, né farne pur che minimo ceno al publico Rapresentante, a cui incombe il comando de’ medesimi, come ad esso raccomandati, che quelli havuti per la dilligenza da me usata originali, et per mio senso stimati di grande pregiuditio alla suprema auttorità della Serenità Vostra, e di questo Serenissimo Dominio, concorendomi la perturbatione, et oppressione de’ medesimi sudditi, violatione dell’istessa giurisdittione e confini, di levar con tali mezi l’auttorità a quel Comune, che ha e tiene, del ius ellegendi de’ Pievano e Cappellani, sì per antica consuetudine, e più per virtù concessa dall’Eccellentissimo Senato, come per ducali di 7 marzo 1548, non aspettando ad esso Reverendissimo Vescovo, se non l’admeterli, che confirmato in questo mio parere, zellante de’ publici interessi, ne ho voluto darne parte alla Serenità Vostra con l’invio delli istessi munitorii, acciò, fatte quelle considerationi proprie che sarà stimato dalla unica virtù della Sublimità Vostra, et di cotesto santuario, possi esser delliberato quel tanto serà giudicato dalla suprema intelligenza, alla quale rimettomi sempre in tutto al giusto et meglior parere della Serenità Vostra. Gratie etc.
Cittanova, a’ 13 zugno 1646.
Ferigo Priuli, Podestà.
Allegati: due mandati del vescovo di Città Nova, rispettivamente datati 23 febbraio 1646 e 10 aprile 1646 (2 cc.).
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 40.
Trascrizione di Umberto Cecchinato