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26 settembre 1795 Andrea Querini

Dispaccio del 14 febbraio 1797

N. 56

Serenissimo Principe,
appena mi onorò il ricapito delle ossequiate Ducali 8 ottobre prossimo passato che commettono alla mia ubbidienza di procurare i più sicuri, e dettagliati riscontri sulla costruzione, ed armo di tre bastimenti corsari, che nel Promemoria di colonnello incaricato d’affari dell’ambasciata cesarea ravviso indicato prepararsi in Ragusa, io mi sono fatto sollecito di munire di secreta relativa Commissione due destri emissarj, i quali riducendosi sulla faccia del luogo esaurissero con fondamento, e nelle vere sue circostanze il delicato argomento.
Mi sono determinato a questa doppia spedizione; perchè l’attuali circostanze del contagio frapponevano un preveduto ostacolo al libero ingresso nelle dizioni di Ragusa a qualunque estranea figura, si per terra, che per mare.
Non può infatti spingersi più oltre il rigore, con cui osserva quel Governo la materia di sanità, sublimata con oggetto politico per attraere a se tutto il commercio dell’Ottomano, e deviare l’affluenza alle piazze suddite di Vostra Serenità, sempre riguardate con gelosa diffidenza, massime dopo la ricostruzion delle strade, che dal confin d’Imoschi agevolano ai caravanisti il transito alle marine di Macarsca.
Sebbene sotto mentite spoglie i due esploratori, non fu possibile alla loro destrità sottrarsi alla vigilanza delle guardie apposte da Ragusei, e fu forza subire l’aggravio della contumacia in quei lazzaretti: contrattempo che necessità il ritardo al ricapito delle opportune fondamentali rischiarazioni.
Coll’unita lettera (al numero 1) il primo esploratore assicura, che nello Stato di Ragusa non si fabbrica alcun bastimento da corso, e che quel Governo abbia presa parte, che in avvenir non possa costruirsi alcun bastimento nello squero di Curzola, e due soli all’anno in quello di (?).
Egli ha spinte sagacemente le sue ricerche, onde riconoscere il preteso appoggio di tale vociferazione, e la concreta alla spedizion in Ragusi di un secretario del Bej d’Algeri, pretendente la destinazione di tre bastimenti da trasporto per condur appunto in Algeri del legname ad uso di costruzione dalla turca Albania già approntatovi per opera de’ suoi commissarj.
Inutile ogni tentativo per esimersi da questa briga, ed inoperosa presso il commissionato secretario l’offerta di due mille talleri, onde distoglier l’effetto della pretesa; ha dovuto piegar alle risolute domande del Bej, che non risparmiò il tuon della sicurezza per veder compiti i suoi voleri.
Sono più dettagliati i rapporti del secondo emissario, e ne rassegno il riverente esemplare in sovrani riflessi di Vostra Serenità.
Concordano ambedue (negata la costruzione) nel riferir l’arme di due convenienti barche patentate in corso già due mesi dal console francese. Esauriti dalla loro puntualità i pubblici oggetti, l’estraordinaria combinazione della contumacia li astrinse alle riserve, ed ai consecutivi dispendj; e quindi calcolate dalla mia equità le spese di viaggio, nolo di barche, stazion in lazzaretto, ed una discreta remunerazione, ho dovuto ripartir la summa di novanta zecchini, de quali supplico la sovrana approvazione.
Pressochè tutte le notizie promettono calma nelle tenute ottomane: qualche scintilla del miasma contagioso vuolsi tuttavia accesa in qualche casa del Tener di [Gluibuschi]; e quanto prima sarà assicurato sulla verità, o insussistenza di tal rapporto.
Quand’anche però fosse (?), la custodia della linea oggidì animata dai pubblici caritatevoli soccorsi ai rispettivi terrieri lusinga di garantir la Provincia da qualunque contaminazione.
Se alla maturità sovrana sembra congruo un qualche rimuneratorio compenso alla specialità delle militari figure, che servono nei varj riparti, io non avrà che a venerare le forme, che l’Eccellentissimo Senato vorrà sostituire alle misure, che nell’anno scorso ho creduto giusto di adottare, e che successivamente meritarono la generosa approvazione a cautela del mio maneggio. Grazie.
Zara 14 febbraio 1796 more veneto.
Andrea Querini Provveditore Generale in Dalmazia e Albania.
2 allegati (4 cc.).

Nota: Arrivato il 9 marzo 1797.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Provveditori da Terra e da Mar e altre cariche, b. 467 (ex 662).
Trascrizione di Guglielmo Zanelli.



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