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23 agosto 1646 Giustignano Giustinian

Dispaccio del 28 agosto 1646

N. 2

Serenissimo Principe,
riconobbi la fortezza di questa città, qual ho ritrovata per la maggior parte mancar la perfettione delli corridori della ronda, et a tre balluardi e tre cortine mancar anco l’ultima mano di pietra che porta alla detta strada della ronda; tre sono li belluardi noti, uno solo terrapienato ultimamente per commissione dell’Eccellentissimo Zorzi, sopra il quale mi sono posti tre pezzi di cannone da 20, et doi minori da 12; altro da 20 s’attrova in terra scavalcato con poca riputatione; drizzo l’instantie all’Eccellenze Vostre et all’Eccellentissimi signori all’artigliaria per la missione per cavalcarlo, a’ quali pur mando inventario particolare di tutte le munitioni che qui s’attrovano; la poca polvere sta alloggiata fuori delle mura della fortezza mezzo tiro di mano con poca sicurezza, in arbitrio d’ogni persona di mala conditione, questa sarà facile alloggiarla in fortezza nel fondo de’ balluardi, construendovisi casello in ogn’uno d’essi, che suplirà abbondantemente per il bisogno d’essa fortezza senza osservatione, e con certezza et sicurezza che detta munitione non riceva niun pregiuditio nella conditione nel prevalersene; e ciò si potrà fare, fornito che siano le semine e le vendemie, con gl’huomini del paese, terrapienando li detti tre belluardi, che riuscirà con poca spesa; servesi in loco della porta, che fu incominciata nel tempo che si conservi la fortificatione, di un foro nel mezzo d’altra cortina che guarda sopra la città, assicurato con un solo restello; parmi che la perfettione dell’opera della porta fosse sospesa reflettendosi a certo colle postovi a dirimpetto lontano assai, ma da questo potrebbe essere assai curata detta porta con ogni poco di lavoro di terreno che la coprirebbe, essendo quell’eminenza inferiore assai del sito stesso della porta. Ristrettissima s’attrova essa fortezza d’alloggi, consistendo in doi soli ben angusti, che incommodarebbe assai l’alloggiarvi gente sufficiente alla diffesa, essendo diffittiva d’altro quartiero, ch’arse l’inverno passato; il ristorarlo sarebbe più che necessario per tutti gl’accidenti.
La compagnia che serve in questo presidio l’ho ritrovata in numero di 49 soldati di buona attitudine, moltissimi de questi per l’imperfettione dell’aria e per li patimenti sono amalati, come pur cadono per la fattica gli operarii da pochi giorni in qua, e qualche d’uno ne more, e qualche altro aggravato assai, come anco questo Capitanio, un giovane aiuttante dell’ingegnero con febre pericolosa, lontani questi dalla cura e dall’assistenza di medico, deficiente anco nelle vicine terre, non attrovandosene che in Capo d’Istria lontano cento miglia. Opera solita della carità dell’Eccellenze Vostre sarebbe l’incaricar l’offitio Eccellentissimo della Sanità per la missione d’alcuno, che sommamente giovarebbe non solo per preservare gli soldati et operarii, ma etiam Dio li cittadini di questa città, che languendo perdono la vita lontani da chi regga la forma di loro cura, essendovi per li medicamenti il commodo nella terra di Dignano due buone spiciarie, distante di qui solo cinque miglia non adoperate da’ medici.
Non devo tralasciare di significare all’Eccellenze Vostre, che cinque anni sono che questo capitanio serve in questo presidio con sua Compagnia, credendo mio dovere lo notifico per i riflessi, e per le deliberationi prudentissime dell’Eccellenze Vostre.
Quest’Illustrissimo signor Proveditor Zusto m’ha consignato le scritture lasciatele dall’Eccellentissimo Zorzi, quali consistono nel rollo de’ operarii mandati di costà, altro di questa Compagnia d’infanteria, con scrittura di ciò haveva operato fino al suo partire, come pure una poliza de mercedi pagate da esso signor Illustrissimo ad operarii per la summa di lire tre cento quaranta otto soldi dodeci, et il rimanente alla summa delli scudi doi cento in tanti scudi effettivi al prezzo limitato di lire 9, soldi 6, come pur spendonsi anco universalmente ogn’altra sorte di valute in queste parti.
Questo capitanio d’infanteria va creditore per la dichiaratione, come nel rollo che mando all’Eccellenze Vostre con li ristretti, di quattro intiere paghe da 27 aprile, che fu saldato dall’Illustrissimo signor Conte e Proveditor Zusto, sino la giornata d’heri, ch’io rassegnai detta Compagnia; le andarò somministrando li terzi del danaro consegnatomi al mio partire, poiché il saldarlo sarebbe un privarmi quasi del tutto delli ducati 2 milla, con pregiuditio nel avanzamento della fortificatione, qual, gratia Dio, vassi avanzando, facendosi vedere una parte del belluardo qualche cinque piedi sopra terra, avanzandosi il lavoro delle pietre con qualche operario del paese, tanto de taglia pietra, quanto di doi murari nel porle in opera, avanzando questi quelli di costà largamente di sufficienza, né corrispondendovisi che per li giorni che effettivamente operano lire tre al giorno, riuscendo la spesa un terzo minorata a questi, che a quelli venuti da costà, dove che andarò procurando persone habili per avanzar l’opera con frutto massime che da Rovigno comincia a capitar le pietre, ch’hebbi fortuna risaper fossero state appaltate dall’Eccellentissimo Zorzi, dal quale per ciò non è stata lasciata alcuna nota per reggermi ne’ pagamenti, essendone capitato hoggi al scoglio uno vasello di cento e trenta migliara, qual andarò sodisfacendo per quello farò ricevere con le stime giurate dal capo mastro di taglia pietra; l’opera ricercherebbe per ridurla sollecitamente a qualche stato almeno nella parte che mira l’imboccatura del porto, maggior summa di taglia pietra, de’ quali ne procurarò nel paese, che siano habili se non portarò l’instanze alla Serenità Vostra, drizzandole anco agl’Eccellentissimi signori Provisori alle Fortezze; non restand’io di personalmente assister sopra l’opera con tutta brama, perché fruttuosamente sia speso il danaro di publica ragione, e per me certo vi metterò tutto il studio, e desiderei haver talenti maggiori per far conoscere alla patria li vantaggi di mia gran debolezza.
Ricevino l’Eccellenze Vostre da cittadino cordialissimo l’imperfettioni, mentre humilissimo supplico la Serenità Vostra et l’Eccellenze Vostre d’honorarmi de loro prescrittioni perché non mi resti, che intieramente obbedire. Gratie etc.

Pola, li 28 agosto 1646.

Zustignan Zustignan, Proveditor Estraordinario.

Allegato: nota dei soldati arruolati nella compagnia di fanteria (2 cc.).

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 40.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.