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24 maggio 1645 Giovanni Bondù

Dispaccio del 24 maggio 1645

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
in ducali di 15 aprile prossimo passato ricevo li commandamenti di Vostra Serenità sopra le rappresentationi dell’Illustrissimo signor Zuanne Loredan, Podestà di San Lorenzo, quelle transgressioni d’Imperiali confinanti nel territorio di quel loco a publico pregiuditio.
Ho, con tutta l’obedienza et applicatione dovuta all’essecutione dell’affare, impiegata la mia debolezza, così con cavalcar sopra loco come con formatione di processo essato, e dovendone la notitia alla Serenità Vostra, la riceverà con queste humilissime. Un tal Giure Antolovich, detto Bassielo, Imperiale del territorio di Antignana, confinante con quello di San Lorenzo, de’ beni et habitatione possede campi piantadi di vide, che per ponerle in seraglio dall’appertura de circa quattro passi di terra per lunghezza, che rimaneva a suo comodo di andar alli suoi beni, e dar transito alli proprii animali, congionta ad una corona de fasciame che dicono li contadini più vecchi del territorio di San Lorenzo medesimo esser il confine dell’Eccellenze Vostre et Imperiale, fece un muro, intrando di poca terra le pubbliche raggioni, et per quello cavò, non v’è maggior pregiuditio che la novità di ciò, e che sicome prima colla condutta de’ suoi animali transitava sopra il proprio per andar nelli pascoli, hora vien per il Veneto. V’è poi la coltivatione, sopra l’indubitata raggione di Vostra Serenità, di tre quadretti di terra di non molta quantità, doi de’ quali sono seminati. Resta bene summa di terra de consideratione, chiamata le differenze, che è pascollata così da sudditi Veneti che da quelli confinanti Imperiali, con pretensioni vicendevoli che non siano state mai partite; et è necessaria la publica providenza, per la quiete de’ sudditi medesimi, mentre rappresentano detti contadini di San Lorenzo ed alcune terre che già coltivavano come libere della Serenità Vostra Imperiali che le pretendono commune, e gl’hanno già anni destrutti li seminati, cessando di quel tempo di più coltivarle, et all’incontro Imperiali medesimi d’altre terre, che dovevano esser communi se l’hanno appropriate per libere, e ne cavano gl’utili de’ raccolti, essend’in quantità de circa giornate 100. Cosa veramente degna di reflesso nell’infinita prudenza di Vostra Serenità, per il pacifico stato delli stessi sudditi, il quale seguirebbe con una divisione assoluta e positione de’ confini, acciò ogn’uno conoscesse il proprio e le publiche raggioni non fossero intaccate. Ho molte novità della fabrica del muro, e coltivatione prenarrata de terreno nella certa raggione di Vostra Serenità, e commesso a quei sudditi che come da loro destruzano; et per la trasgressione di ciò, e pascolo d’animali che fa l’antedetto Antolovich, passerò agl’effetti di giustitia nella misura espressa dall’Eccellenze Vostre, per raffrenare l’ardire de costui che più de ogni altro infesta in quella parte il dominio di Vostra Serenità.
Tanto ho col maggior de diligenza osservato coll’occhio proprio in tutte le parti che ho potut’indagare sopra loco, et mi fu dimostrato da’ contadini predetti, più pratici, mentre d’altri, né da publiche scritture, ho havuto maggior lume; che servirà a Vostra Serenità di humilissima notitia. Gratie etc.

Visinada, li 24 maggio 1645.

Zuanne Bondù, Podestà.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 39.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.