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26 settembre 1795 Andrea Querini

Dispaccio del 5 marzo 1797

N. 57

Serenissimo Principe,
esaurite col precedente numero le Ducali 8 ottobre prossimo passato riguardanti la costruzion ad armo in Ragusa di tre bastimenti in corso supposta da cotesto incaricato d’affari dell’ambasciata cesarea, non devo oggidì ommettere a sovrana notizia l’avviso, che mi reca il veneto console in Ancona (che si va ora modelando nel medesimo piede francese, e delle città cispadane colla istituzione di una democratica municipalità) circa l’acquisto colà fatto dagli stessi francesi di un trabacolo della portata di un migliajo di stara circa, che fanno ridurre con portelli per otto cannoni appunto col disegno di spingerlo al corso.
Non si esita da quei comandanti di eccitar alla pirateria nell’acque del golfo quei navigatori, che pure il Cristianopolo assicura finora alieni dal secondar gl’impulsi pubblici, e privati.
Certa prova esibisce l’annessa notificazione diffusa colle stampe a notizia comune dall’aperto comandante della Division del mare Adriatico, e del porto di Ancona, Sibille.
Mi sono presenti le istruzioni recentemente inculcate colle Sovrane Ducali 18 giugno 1796, perchè ai bastimenti armati in corso sotto la dipendenza di quella riconosciuta Repubblica si sfugga dai subalterni offizi di sanità in ambedue le Provincie, col pretesto appunto della grave materia, di accordar pratica, e libera comunicazione.
Ma non so occultar la mia apprensione sulla vicinanza del pericolo qualora rifletto alla molteplicità delle impresidiabili avvenute che presentano i tanti scogli, luoghi, e porti dell’incustodite suddite località.
Ad ogni modo non cesso d’inculcare alle subordinate rappresentanze l’uso della più accurata destrità per isfuggir ogni sinistra emergenza, e soprattutto perchè o la licenza degli esteri abusando del paviglione Francese non provochi il genio effervescente di questi popoli, o le offerte di generose paghe, e la promessa di comporzionar nelle prede non li seduca ad un vietato servizio.
Dal voto autorevole e sapiente di Vostra Serenità dipenderanno le ulteriori previdenze, e la somministrazion de’ mezzi occorrenti, che mettano in grado la non equivoca mia sollecitudine per eseguirle a fronte di qualunque personal cimento.
Rimesso a questa carica colle Ducali 18 maggio 1794 in esemplar il modello del nuovo paviglione francese, perchè col mezzo dei rispettivi nobil huomini rappresentanti del littorale delle due Provincie sia fatto sollecitamente noto ai sudditi navigatori commercianti, io ben prevedo, che gli anconitani, dove pur fu inalzato il solito emblema di libertà, saranno per farne uso accedendo ai porti della Provincia.
Dacchè colà ebbe corso la rivoluzione, non si verificò per anche il ricapito a queste rive di alcuna barca colla nuova insegna; nè crederei del mio arbitrio l’escluderne l’accesso, semprecchè non si cimenti il riguardo dovuto alla pubblica superiorità territoriale.
Mancante delle sovrane prescrizioni le invoco a mio lume, ed a norma de’ subordinati offizj.
è però riflessibile la circostanza, che la sospension de’ ricapiti de’ bastimenti pontifizj, soliti a commerciar in Dalmazia, angusta queste popolazioni, avvezze con tal mezzo di assicurarsi la sussistenza coll’acquisto de’ generi di prima necessità.
Non so determinar la causa di questa sospensione; se al divieto del nuovo Governo; o allo sbigottimento degli stessi Anconetani, i quali si sottrassero colla fuga, nè azzardano di rimpatriare sotto la nuova forma di organizzazione colà stabilita.
Pochi, che sulle prime invasioni qui si ridussero, si sono risolti di retrocedere: Moltissimi sussistono tuttavia a Lossin, in Arbe, a Cherso, ed hanno col� provveduto alla propria sicurezza coll’asporto de proprj Capitali preziosi, che sottrassero a tempo dell’estera invasione.
Ho modificato gl’impulsi dell’altrui zelo, che disegnava prender in inventario gli effetti medesimi; ed ho prescritto, che le Pubbliche Figure astenendosi da qualunque ingerenza abbandonino alla specialità de’ proprietarj l’impegno di custodirli, o di garantirsi in confronto dei rispettivi corrispondenti o sudditi depositarj. Grazie.
Zara 5 marzo 1797.
Andrea Querini Provveditore Generale in Dalmazia e Albania.
Allegata copia manoscritta del proclama a stampa, citato nel dispaccio. Il proclama, intestato Eguaglianza e Libertà è senza data e vistato dal Generale Comandante la Ville d’Ancona, La Salcette.

Nota: Arrivato il 21 marzo 1797.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Provveditori da Terra e da Mar e altre cariche, b. 467 (ex 662).
Trascrizione di Guglielmo Zanelli.



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