28 febbraio 1646 Marco Antonio Grimani
Dispaccio del 12 febbraio 1647
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
con mie riverentissime di 29 novembre passato rappresentai alla Serenità Vostra che, per esser stato offeso un certo padre nella villa di Podpecchio di questa giurisditione, Monsignor Vescovo di Trieste mandò a formar processo in detta villa, senza alcuna notitia o permissione de’ Rappresentanti la Serenità Vostra, citandone a render conto Miclaù e Mattio Pizzolini col mezo di padre Daniel Partano, Piovano della villa di Lonche, e della medesima di Podpecchio, ambe di questo distretto; il che intesosi da me, con l’occasione del processo sopra detto fatto di mio ordine firmato, impedii che li sudditi della Serenità Vostra col tal modo indiretto possassero tutto alieno giuditio, onde in ducali di 19 decembre, perché non habbino luogo le male istitutioni, massime nelle persone che, suddite, dovrebbono anzi edifficare con consegli adequati al carrattere, mi commisero l’Eccellenze Vostre di far intimar al sudetto Piovano di condursi personalmente alle porte di cotesto Eccellentissimo Collegio, per intendere ciò che da esso le sarà detto. Tanto è stato da me essequito, in virtù di che, portandosi hora costà il medesimo Piovano, ne facio humilmente cenno alla Serenità Vostra, passando io in quanto al processo da me formato agl’effetti di giustitia contra colpevoli, in conformità delle publiche commissioni. Gratie etc.
Capo d’Istria, a’ 12 febbraro 1647.
Marc’Antonio Grimani, Podestà e Capitanio.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 41.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.