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28 febbraio 1646 Marco Antonio Grimani

Dispaccio del 29 marzo 1647

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
In ducali di 9 istante col Capitolo (?) di lettere dell’Eccellentissimo signor Ambasciator Giustiniano in Corte Cesarea del discorso seco havuto dal signor Conte Ferdinando di Portia della proposta, che farebbe il signor Conte Dietristain di comprare ogn’anno in questa città, e Muggia sie mille moza di sale ad un determinato prezzo, alla condittione, che rimanesse impedito a’ sudditi il venderne ad altri, col recider il fillo a’ contrabandi, praticali da quelli di Pago; ricevo i commandamenti della Serenità Vostra d’informarnela del vantaggio che non possi risultar al publico, del sentimento di questi sudditi, e d’altri particolari, come in esse ducali. Ho il tutto communicato alli rappresentanti la città, che ridotto il consiglio hanno dimostrato gran consolatione, presentandomi l’inserta scrittura, dalla quale intenderà la Serenità Vostra, i loro sensi, ed altri veridici particolari tal affare concernenti; riconoscendosi chiaramente, che lo smaltimento de’ sali levati per via di terra da questa città, e Muggia della quantità dei sei mille moza riusciria di gran vantaggio alla Serenità Vostra, poiché si caveria il doppio di quello s’affitta il datio della nuova imposta delli soldi 5 per staro, e per il corso del venir a levar detti sali s’affittariano molto più parte de’ datii di questa Camera, e dalla restauratione di gran parte delle saline, ridotte inutili, e distrutte, che venirebbe fatta da sudditi, per l’allettamento del spazzo de’ sali, s’accrescerebbero le decime, che vengono pagate alla Serenità Vostra, oltre che in gran parte si venirebbe a levar il negotio a’ Triestini, e si reduria in questa città, con gran sollievo a questi miserabili e fedelissimi sudditi, consistendo quasi l’unica loro rendita nell’essito de’ sali.
Torno la diversione de’ contrabandi, che praticano quelli di Pago, se ben non ho mancato di indagare, non posso per la distanza portare con fondamento cos’alcuna all’Eccellenze Vostre, che da rettori di Dalmatia potranno, per mio senso, haverne solo l’informationi proprie, né altro per hora di vantaggio in questa materia, solo che nel stabilir il partito vi si richiederà sopra il tutto le piezarie, che doveranno darsi per la manutentione siano idonee, e dello Stato della Serenità Vostra, e sopra l’estension delle condittioni, e capitoli che farà della proposta il Conte Dietristain all’hora si potranno far i proprii riflessi discerner i contrari, l’oppositioni che vi concorressero, e tutto ciò che sia conferente alle più aggiustate liberationi della Serenità Vostra. Gratie etc.

Capo d’Istria, a’ 29 marzo 1647.

Marc’Antonio Grimani, Podestà e Capitanio.

Allegato: supplica o relazione sulle vicende dei sali triestini DA CONTROLLAREdei rappresentanti (1 c.)

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 41.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.