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28 febbraio 1646 Marco Antonio Grimani

Dispaccio del 31 marzo 1647

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
il Capitan Biasio Bardi ha adempito all’ammassamento della sua Compagnia di cinquanta fanti Albanesi d’alieno Stato, che ho fatti imbarcare, e li spedisco all’Eccellentissimo signor Proveditor General a Zara, in essecutione de’ commandamenti della Serenità Vostra in ducali di 9 del corrente, col suo rollo, e conti d’haverle somministrato già in soventione in due volte ducati cento cinquanta levati dal Fontico, ed hora, perché possa far il viaggio, altri cento e lire mille di biscotto; havendo la restitutione al Fontico col danaro trasmesso dalla Serenità Vostra per l’occorrenze della Camera e paghe di barc’armate, che non havendo spedito danaro specificatamente per esso Capitan Bardi, supplico l’Eccellenze Vostre dell’approvatione di quanto necessariamente le ho somministrato, onde non mi sia fraposto impedimento ne’ miei conti.
Il Capitan Gini ha ridotto a buon segno la Compagnia al numero di ottanta, che conforme alla sua espedittione deve essere di cento, e viene sollecitato da me per il compimento colle dovute avvertenze.
Le ducali ultimamente capitatemi dei 22 febraro passato sono nel proposito della raccolta d’ogli, che solo nel territorio di questa città riesce abbondante in riguardo del passato anno, essendo scarsa ne gl’altri luoghi della provincia, ed in alcuni poco e niente, eccetto che a Pirano e Muggia, che ve ne è conveniente quantità. Per codesta città si vede dalle bollette fin’hora levate esserne stato condotto solo cento settanta orne in circa, e per il Friuli il doppio, essendone stati riportati li responsali soliti, eccetto che d’alcune bollette fatte questi ultimi giorni, facendo che con ogni cautella siano ricevute sufficienti piezarie, tenendo con ordini risoluti e frequenti vigilanti li ministri, e la barc’armata, alla diversione de’ contrabandi che, per le denontie e relationi fin’hora capitatemi d’alcune sole barche arrestate, ne sono stati tentati, da me spedito conforme alle leggi, et in conformità delle commissioni dell’Eccellenze Vostre io prattico ogni eccitamento con questi sudditi di condurne ogni maggior quantità in cotesta città, dalla quale però se venisse qualche mercante a levarne, stimarei più facile l’introduttione; che tanto mi occorre di portar riverentissimo alla Serenità Vostra in questo affare. Gratie etc.

Capo d’Istria a ultimo marzo 1647.

Marc’Antonio Grimani, Podestà e Capitanio.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 41.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.