28 febbraio 1646 Marco Antonio Grimani
Dispaccio del 15 aprile 1647
N. (senza numero)
Serenissimo Principe,
perseverando l’Illustrissimo signor Podestà di Dignano nell’inobedienze rappresentate alla Serenità Vostra, non havendo, tutto che intimatoli mandato con espressione della mente di cotesto Eccellentissimo Senato di restituire le pene riscosse senza il capitale, voluto essequirlo, le ha fatto intimare sotto li 12 del corrente di venirsi a presentare nelle prigioni dell’Eccellentissima Avvogaria di Commun, conforme ai comandamenti dell’Eccellenze Vostre in ducali di 30 del passato, esprimendo nel mandato le cause, come vedranno dall’inserta copia, e ne invio il processo a gl’Eccellentissimi signori Avvogadori di Commun, per attendere i comandamenti della Serenità Vostra, circa l’ispedir, passato il mese, a Dignano uno de gl’Illustrissimi signori Consiglieri, come s’osserva in diffetto di alcun Rettore di questa provintia.
Ho spedito mandato ai Sindici di detta terra per la contributione de’ galeotti, che va difettiva quella communità, ma essendo da terminarsi certa difficoltà sopra ciò vertente, per le scritture rogate da esso signor Podestà, veggo difficile l’effetto d’ogni applicatione mia, la quale però non mancarò d’essercitare vivamente a’ pieggi del Fonticaro ho fatto intimar, che lo rappresentino, conforme all’obligo loro in queste forze, per passar a gl’effetti di giustitia, havendolo rilasciato detto signor Podestà insieme con nove pieggi, che haveva fatti venir in palazzo, e teniva serati, per impedir che io non potessi operare per la sodisfattione del Fontico, e posti tutti in libertà, subito seguitò la mia partenza dalla visita di detta terra; il tutto accennando alla Serenità Vostra, conforme alle sue commissioni. Gratie etc.
Capo d’Istria, a’ 15 aprile 1647.
Marc’Antonio Grimani, Podestà e Capitanio.
AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 41.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.