• it
  • it
  • en
  • hr
  • el
  • de

28 febbraio 1646 Marco Antonio Grimani

Dispaccio del 29 settembre 1647

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
mi pervengono le commissioni di cotesto Eccellentissimo Senato di non innovar altro torno la missione delle 500 cernide in Dalmatia, mentre havevo quasi perfettionata intiera la scielta, et allestiti li vascelli necessarii all’imbarco delle genti; onde, tralasciato il proseguimento, son ritornato alla città.
Oltre quello che mi riservo di riferire alla Serenità Vostra al mio repatriare, havendo aviso che se ne viene l’Illustrissimo mio successore, nella materia dell’ordinanze di questa provintia devo hora significarle che dall’attitudine del Capitan Ottavio Trevisani, della Compagnia di questo territorio, non ho ricevuto nel corso di questo Reggimento alcuna sodisfattione, trattenendosi continuamente assente dal suo posto, rendendosi inobediente anco nell’occasione presente di tanta urgenza, non ostante l’haverle fatto passar mandato espresso in scrittura; onde, per il buon servitio della Serenità Vostra, et acciò le militie siano disciplinate in tempi di tanto bisogno, ho stimato di cassarlo, e di eleggere, fino al sapientissimo beneplacito dell’Eccellenze Vostre, Domino Carlo dal Tacco, cittadino di questa città, che ha tutti i requisiti; e resterà appoggiata la Compagnia a soggetto di degne condittioni, affettuoso a’ publici interessi e di tutta attitudine, come dai requisiti stessi. Con che, chiudendo l’impiego mio in questa carica, alla quale incessantemente per il corso di disnove mesi ho assistito con tutta l’applicatione con tutto lo spirito, partirò consolatissimo, per la facoltà impartitami dalla publica benignità di vedermi per l’aggiustamento de’ miei conti del danaro trasmesso per l’occorrenza dell’espeditione sudetta delle Cernide, havendo resa contenta la barc’armata de’ suoi avanzi, resarcito il danaro di ragioni obligate; e ne rendo perciò all’Eccellenze Vostre humilmente gratie, sperando d’accostarmi alla publica protettione col riportarne benigno aggradimento del mio, se ben debole, pontualissimo servitio prestato. Gratie etc.

Capo d’Istria a’ 29 settembre 1647.

Marc’Antonio Grimani, Podestà e Capitanio.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 41.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.