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11 giugno 1647 Angelo Barbaro

Dispaccio del 11 giugno 1647

N. (senza numero)

Serenissimo Principe,
ricevo le commissioni della Serenità Vostra, espressemi in ducali di 24 maggio prossimo passato, per l’esatione delli ducati duecento di questa sua fedelissima Communità debiti alla Serenità Vostra per la loro pronta esibitione. In esecutione di che ho fatto chiamar a me li agenti della medesima, et partecipatole l’ordine che tengo. Questi veramente così che li trovo pronti, et addolorati in non potter immediate esequir quanto devono, così anco mi fano vedere il non esservi danaro pronto in Cassa della Communità. Ben’è vero che il mese di settembre prossimo a venire deve capitar danaro in Cassa, et al sicuro saranno trasmessi li deti ducati 200 in Cassa del Conservator del deposito, conforme l’ordine di Vostra Serenità. Ho stimato bene prima che passar ad alcuna esecutione per riverente mio debito, et con sincerità darne parte alla Serenità Vostra di quanto ho immediate operato, per attender poi se doverò proseguir all’esecutione contro questi. Che sarò prontissimo alla pontual obedienza di comandi della Serenità Vostra. Gratie etc.

Di Muggia, li 11 zugno 1647.

Anzolo Barbaro, Podestà.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Istria, b. 41.
Trascrizione di Umberto Cecchinato.