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26 settembre 1795 Andrea Querini

Dispaccio del 5 aprile 1797

N. 63

Serenissimo Principe,
nelle inchinate Ducali 30 scaduto marzo col ricapito a queste rive del colonnello Bartolazzi ho venerate le sovrane Commissioni dell’Eccellentissimo Senato, che in vista delle urgentissime circostanze della Ppatria, e dello Stato mi commette il reclutamento di mille cinquecento craine diretto a rimettere li corpi di truppa oltremarina nella natural loro forza e vigore.
Scortati da riverite lettere dell’Eccellentissimo savio alla Scrittura qui pure in oggi approdarono i capi craina a Grabovaz, Cippico, e il tenente colonnello Nachich; ed opportunamente provvida riconosco la loro missione, onde ne rispettivi riparti possano colla benemerita loro influenza sollecitar l’indiminuito affetto delle pubbliche pressanti premure.
Sono tutti muniti delle relative Commissioni, ed inculcati i nobili huomini rappresentanti di tutta impiegar con integrità e fervore corrispondente l’energia del loro zelo, onde si verifichi colla possibile celerità l’ammasso proporzionato alla forza relativa de’ territorj della Provincia.
E’ questo opportuno il momento, in cui mi credo autorizzato a far uso de’ pubblici assensi dettagliando anche le famiglie privilegiate dei Subassì della Decima; dalle quali ho non dubbia, fiducia, che sia per agevolar misi nelle misure prescritte la descrizione.
Vorrei lusingarmi, che la sollecitudine delle Pubbliche Rappresentanze, e la puntualità dei rispettivi Capi Craina sia per affrettar in sè delicate contingenze l’esaurimento dei sovrani comandi; ad ogni modo io già mi appronto per accelerarlo colla personal mia comparsa, qualora in vero bisogno il ricerchi, si per rinvigorir la fede di queste suddite popolazioni, si per deviar le tristi conseguenze del possibile privato arbitrio.
Soddisfo intanto all’obbligo di ossequente riscontro del ricevuto comando, e solo sono impaziente, che Vostra Serenità realizzi a nuove prove l’inalterabile istituto di zelante cittadino, che mirando con vera smania il solo servizio della patria desidera, che agli ingenui suoi voti succeda un esito corrispondente in questa non meno, che in qualunque altra ardua combinazione. Grazie.
Zara 5 aprile 1797.
Post Scriptum. Mi è forza umiliar a Vostre Eccellenze un ingenuo rispettoso ricordo circa la sensibile deficienza in questi pubblici depositi dell’importante genere di pan biscotto, ed invocar dalla loro sovrana provvidenza, che mi siano affrettate le relative sovvenzioni; ricordo, con cui mi sono altresì prodotto all’Eccellentissimo competente Magistrato. Il bisogno è urgente, lo compensi l’implorato sollecito sussidio.
Andrea Querini Provveditore Generale in Dalmazia e Albania.

Nota: Arrivato il 10 aprile 1797.

AS Venezia, Senato, Dispacci, Provveditori da Terra e da Mar e altre cariche, b. 467 (ex 662).
Trascrizione di Guglielmo Zanelli.


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