8 aprile 1651 - 1652 Marco Bembo
Dispaccio del 5 maggio 1651
N. (senza numero).
Serenissimo Principe,
le continue insidie che intesi s’andavano cospirando dalla Sangiachi di Scutari e Herzegovina a danni di questo contado, ecitati da supremi commandi della Porta, mi fecero tenir applicato l’animo a penetrare col mezo di persone più fidate i loro trattati, le ressolutioni e tentativi a che puotesser’aplicarsi e come di quanto m’è pervenuto di volta in volta, ho in hora portato a notitia di Vostra Serenità et all’eccellentissimo signor Generale in Provincia, così rissolsi li giorni a dietro spedire persone espresse in paese per osservare atualmente et accertarsi delli pensieri de nemici medemi, perchè portatemi le rellationi più veridiche potesser servirmi di bene fondata diretione, per dispore la diffesa più opportuna alle parti che si recercasse e mentre attendo momenti il ritorno de medemi, mi sopragiunge in tanto l’alligato aviso, pervenuto al signor Cavalier Francesco Bolizza, dalla lettura del quale comprendendo io di quale conseguenze siino i trattati a Costantinopoli, la delliberatione di Voino da Zuppa, fattosi Turco, persona di questi confini pratichissima delli stessi e mall’affetta per le cos’andate, rissolvo in dilligenze trasmettere alla sapienza dell’Eccellenze Vostre perchè avertite di tutto, possano delliberare quelli spedienti, che conoscerà l’infinita loro virtù, più proprii colla speditione in parle delle provigioni già con altre mie accennatele che occorono a questa piazza per suo sostentamento, in che consisterà la sua presservatione in occorenza, che come succeder puotrebbe venisse molestata et in tanto faccio anco passarmi l’aviso medesimo all’eccellentissimo signor Generale, onde la prudenza di quel Senatore, avisato, prenda le ressolutioni che stimerà necessarie e facci quelle provigioni che li concederà il comodo e si troverà havere, mentre io non resterò pure di praticarne l’avertenza tutte per havere le rellationi più sicure delle mosse dell’inimico, e portarle alla Serenità Vostra et all’eccellentissimo signor Generale insieme.
Per il (?) che può in spacio di tempo esser nato nelli pesi di queste staderie farsi a publico pregiuditio, suplico l’Eccellenze Vostre ordinare a chi aspetta che non sii trasmessa una stadera da costì novamente agiustata, perchè colla medesima si possino tenir li rincontri colle pesi delli altre per cautella maggiore delle monitioni Publiche. Gratie etc.
Cattaro a 5 maggio 1651.
Marco Bembo Proveditor Estraordinario.
Allegato: traduzione della relazione inviata al cavalier Bolizza da un corriere espresso (1 c.).
AS Venezia, Senato, Dispacci, Cattaro, b. 2.
Trascrizione di Giulia Giamboni.